First reaction! Shock! Quando è arrivata la funzionalità la mia prima reazione è stata quella. Insomma, che palle. Substack copia Twitter che intanto lo blocca: non è possibile, infatti, replicare a qualsiasi Tweet contenente una URL proveniente da Substack. Elon Musk è così: un dittatore che chiede libertà. Qualcuno ha firmato la lettera che ha diffuso per stoppare lo sviluppo di 6 mesi dell’AI? Indovinate chi ha appena fondato un’azienda per lo sviluppo dell’AI? Proprio lui.
Se ancora stiamo dietro a persone o aziende idolatrandone le mosse siamo fregati. Internet somiglia un po’ a ciò che Enrico Mattei diceva dei partiti: “uso i partiti allo stesso modo di come uso i taxi: salgo, pago la corsa, scendo.”
Quindi eccomi che salgo, pago la corsa e scendo: questa è la mia prima corsa nota:
Grazie a chi mi ha concesso i doppi due punti nella frase di prima. Torniamo alle Note.
Le Note sono un nuovo luogo in pratica, dentro Substack: consentono di condividere link, post brevi, citazioni foto.
Oltre a Twitter, mi ricordano i community post di YouTube.
La funzionalità la trovate qui con tutte le Note delle altre persone.
Nell’applicazione invece è in basso.
Substack è una piattaforma
Come creatore di newsletter non sono preoccupato. Mi sono approcciato a Substack sin dall’inizio pensandola come una piattaforma, non come un servizio. Quando poi sono arrivate le funzionalità che la rendevano tale mi sono adeguato: la sua home, l’applicazione, le raccomandazioni. Ora le note.
Non mi sono preoccupato perché tutto questo non ha penalizzato la newsletter. Cioè tutto ciò che Substack ha fatto in più non è andato a discapito della funzionalità principale.
Questo è un punto fondamentale e di forte differenziazione col resto dell’Internet.
Quando YouTube aggiunge gli Shorts modifica pesantemente il lavoro dei content creator, perché aprendo la home (specialmente da mobile), invece dei classici video lunghi nelle prime posizioni, ci siamo ritrovati anche gli Shorts. E man mano tutto il resto: live, community post, stories, pubblicità.
Quindi la visibilità di chi faceva quel lavoro prima, facendo solo video lunghi, è diminuita (non per tutti, ma parliamone).
Lo stesso avviene su Twitter: la quantità di nuovi formati, inclusi quelli che disponibili solo per Twitter Blue come i video lunghi e i tweet fino a 10.000 caratteri, hanno abbassato la visibilità degli altri.
Possiamo quindi dire che il formato principale di Substack non perde in visibilità se si aggiunge altro, anzi potrebbe beneficiarne. Questo perché la principale fonte di visibilità rimane l’email.
Substack non modifica il lavoro di chi ci sta investendo. Tutti gli altri sì invece. Io posso restare su Substack avendo solo la newsletter.
E ciò a cui stanno puntando lo hanno dichiarato nell’ultimo loro numero: A new economic engine for culture. Sono 2 milioni gli abbonamenti attivi su Substack attualmente.
Le preoccupazioni su Substack
Tuttavia ci sono cose più preoccupanti e le evidenziano
e qui.Vincenzo mette in luce il problema della moderazione del contenuti, vista l’intervista del CEO che sembra cadere dal pero quando gli si chiede come ha intenzione di affrontarla visto che con le Notes diventa più aperto. L’impressione che ho avuto io è che il CEO è il classico personaggio che incarna la mentalità della “Silicon Valley”.
Chi non ricorda Zuckerberg quando affermava che non modereranno i contenuti perché questo non è libertà? Poi si diventa molto visibili, iniziano le cause, la politica ci metto un occhio e cambia tutto.
All’inizio sono tutti incendiari e fieri, quando arrivano sono tutti pompieri, diceva Rino Gaetano dei politici.
Possibile che più di 30 anni di WWW non abbiano insegnato niente?
Quando ho chiesto agli avvocati di Substack come mai non rispettano il GDPR e che per noi Europei è importante mi hanno risposto una cosa tipo: cambia piattaforma.
Insomma, la spocchia di chi pensa che può fregarsene perché possono fare tutto ciò che vogliono.
Substack è un modello per certi versi rivoluzionario. Ma come evidenzia Gianluca Diegoli, il modello attuale fa preoccupare: speriamo non venga acquisito e distrutto da altri come è successo con altre piattaforme.
Perché ho intenzione di usare le Note
Ci sono vari motivi. La prima è che io sono anche un ricercatore. Così come sto facendo esperimenti sui video brevi ho intenzione di testare le Note. Quando qualcosa mi piace e poi voglio raccontarlo devo conoscerlo.
La seconda è che Note non è, in effetti Twitter. Cioè non può arrivare alla massa e prendere quella forma di contenuti. Quindi prenderà un’altra piega: quale non lo so. Non ho proprio idea.
Ma guardando il mio feed attuale vedo un ottimo livello. È normale, quando si è agli inizi. Non mi aspetto che rimanga così.
Però in effetti potrebbe restare per un po’ un luogo pulito e molto approfondito.
Immaginate se con le Note fa a Twitter ciò che con le Newsletter ha fatto ai Giornali. Non sarebbe male no?
Le Note aumentano gli iscritti?
È una domanda aperta. Come sapete la FastLetter fa parte di un network di newsletter di qualità: https://newsletterati.com/. Ce ne sono tante e sono molto belle.
Abbiamo un gruppo Telegram e lì sono stati postati da Felice Nitti di
questo screen:Può succedere: quando una Nota appare nella home questa ha il pulsante di sottoscrizione immediato alla Newsletter di chi lo ha postato. Puoi anche condividere una singola edizione.
Certo bisogna poi vedere l’effetto sull’apertura delle email.
Quindi il mio consiglio è di essere davvero molto coerenti tra i contenuti che si condividono con le Note e quelli in Newsletter.
Come SPACCARE su Substack
Se stai cercando un contenuto per capirci qualcosa in più, 8 mesi fa ho realizzato un video di 46 minuti coinvolgendo 10 persone esperte di Substack.
Le altre news
Ci sono un sacco di novità che vorrei approfondire e citare, volevo però lasciare questa edizione su un unico argomento, per approfondire la tematica.
Nella prossima edizione tutte le news :)
Molto interessante l'evoluzione di Substack, ma il dubbio che mi rimane è lo scarso, per non dire nullo, rispetto del GDPR. Così come scrivi nella FastLetter.
A suo tempo ho scelto Ghost, visto cercavo qualcosa più simile a un blog che a una newsletter, ma anche qui, nonostante le molte nuove implementazioni, soprattutto lato newsletter e abbonamenti, la situazione non è molto diversa.
Ciao, ho una domanda: Ho letto e hai sottolineato il problema della GDPR per quanto riguarda substack. Secondo te risolveranno il problema, e noi italiani ed europei, come dobbiamo comportarci?