Edizione Straordinaria.
Mi è impossibile riportare tutto ciò che è stato presentato al Google I/O. Ma quelle due ore che ho passato a guardare ciò che veniva illustrato le ho vissute come se fosse il capodanno di Internet.
Ero rimasto davvero deluso dalla “live from Paris” fatta mesi fa che ho aspramente criticato e sinceramente molte persone mi hanno scritto in privato per chiedermi cosa mi aspettassi.
Mi aspettavo che Google facesse Google: l’azienda che ho incontrato nella mia vita più di 20 anni fa che mi ha mostrato cose che non avevo mai visto nella Search e oltre.
E mi aspettavo ciò che dico da mesi e che vi racconto qui nella FastLetter: guardate che Google è avanti a tutto ciò che stiamo vedendo. Guardate che Google vuole l’ecosistema, non vuole la singola cosa.
Ed è ciò che è successo: Google sta portando Internet nel Futuro. Anzi, non solo Internet, il Mondo intero.
Siamo già entrati in una nuova era e ci sarà uno scarto importante tra le persone e le aziende che sapranno adattarsi e chi rifiuterà questo nuovo mondo. Non è solo l’AI Generativa, che ha dato una grande accelerazione, ma è proprio la declinazione dell’AI ovunque.
Vedere tutto questo solo da un punto di vista della Search sarebbe miope. L’AI generativa in Search è qualcosa che a breve approfondiamo e vediamo cosa cambia per la SEO, se davvero cambia qualcosa.
Ma le questioni che sono emerse sono davvero tante. E non so davvero come spiegarle. Ci provo, facendolo per punti e per appunti.
Con il WMF, di cui alla fine di questa newsletter vedrete i panel, stiamo cercando di trattare i vari temi in sale specifiche perché il mondo sta cambiando. Io ho deciso che preparerò una serie di interventi sul tema e ve li porterò nelle varie sale per fare quel lavoro di condivisione che faccio da 20 anni! Ne parliamo lì, WE MAKE FUTURE!
Ecco ciò che penso dopo una notte di ragionamenti.
Ecosistema Google alla base dell’Internet del Futuro
A memoria personale, non ricordo un evento di una qualsiasi azienda di questa portata che ha citato così tante partnership con altre realtà. L’ecosistema di Google si è totalmente aperto al mondo, perché Google vuole costruire la piattaforma sulla quale si basa Internet, non una singola cosa. Sembrava la chiusura di visione del libro Google Liquido, dove parlavo dell’apertura degli ecosistemi. Nvidia, Adobe, Apple (!), Samsung, Gitlab, Salesforce, Spotify…schermate e schermate di aziende con le quali hanno chiuso partnership per fare cose insieme.
Useremo i sistemi di Google ovunque e tutti li useremo anche tramite Google.
La maggior parte della applicazioni di AI usate dall’umanità saranno fatte con modelli Google.
Così come oggi usiamo la Search, Android, Chrome ect ect.
L’ho sempre detto. A Google non frega un tubo del metaverso, gli importa che i metaversi usino la sua piattaforma. Eccolo lì con l’AI.
“Google è indietro”, “Google rincorre”.
No, Google non lo vedete nemmeno.
L’AI per Tutti
I modelli di AI che Google ha sviluppato sono integrabili e usabili facilmente e a breve potremo accedervi per creare le nostre applicazioni di AI Generativa. Canva usa PALM, la Deutsche Bank si è fatta il sistema di chatbot con Google, Salsesforce si integra con BigQuery ed esce un CMR Assistant da paura. La cosa impressionante è che ogni azienda potrà accedere a qualsiasi modello, fare il training sui propri dati e proporre soluzioni. Modelli per i testi, immagini, video, audio, codice. Se la nostra azienda ha creato degli applicativi può fare il trianing su quelli e chiedere all’AI di sviluppare nuove parti del software. Se uno vuole farsi il suo ChatGPT potrà farselo sui suoi dati. In modo facile, con qualsiasi modello che sarà sviluppato in futuro, sfruttando anche il cloud. La portata di questa cosa è impressionante, ancora più accessibile, ancora più facile.
Qui potete leggere qualcosa in più: https://cloud.google.com/vertex-ai?hl=it
I dati rimangono tuoi, nessuno ci accede. E per capire a che livello chiunque può essere dentro questi sistemi c’è anche la possibilità del reinforcement e human feedback.
L’AI nel Mondo
Modelli di linguaggio specifici per la salute, applicazioni molto verticali come la spiegazione delle radiografie o gli studi sul cancro, sono state le cose più entusiasmanti. Ma anche tutto ciò che riguarda l’impatto ambientale.
E tutto questo sarà possibile usarlo dall’esterno. Cose utili, pratiche, non solo nel digitale. Sembra un passaggio piccolo, in realtà ci fa capire la portata dell’impatto di questa azienda.
L’AI per tutti e l’AI nel mondo.
Il Software: Android a 3 Miliardi di Persone
Useremo l’AI come una cosa normale nella nostra vita, come per alcune cose la stiamo già facendo. E useremo anche l’AI Generativa.
Già nelle prossime settimane ci saranno alcuni update che finiranno velocemente negli smartphone di miliardi di persone. Gli update ad Android e alle funzionalità sono tante e in più ambiti.
Ma non c’è software senza Hardware.
L’Hardware: un arsenale
Molto tempo è stato dedicato ai dispositivi: Smartwatch, Pixel 7a, Pixel Fold, addirittura il Tablet. E tutto basato sul Chip G2 pensato appositamente per l’AI.
Gli Smartphone di Google stanno guadagnando molto terreno sul mercato e le funzionalità di uno Smartphone AI First sono un vantaggio.
La traduzione simultanea direttamente dallo Smartphone è incredibile, unendo Hardware e Software sono tanti i vantaggi.
E grazie alla partnership con Apple hanno creato uno standard per il tracciamento dei dispositivi: se dimentichi le tue cuffie in palestra, le ritroverai :)
Le Combo
Attenzione: la potenza di Google, quel famoso trilione in più di dollari sta arrivando. Google sta declinando l’AI ovunque, in modo impressionante.
Dal Chip al Software, dalle funzionalità singole agli assistenti.
La traduzione simultanea diventerà uno standard: il tutto perché c’è una combo Hardware + Software. Addirittura il Pixel Fold lo puoi girare e fare in modo da affiancare l’interprete.
Ma ti basterà avere un Android per catturare l’audio IN TEMPO REALE e fare una traduzione.
Ma la multimodalità dell’AI fa impressione: prendi il tuo video in italiano e lui ti fa un altro video, in una lingua che vuoi tu, con il movimento delle labbra corretto. Si chiama Universal Translate.
Non solo stanno portando Internet e il Mondo nel Futuro, ma sono un centro di ricerca sull’AI Pazzesco che punta al prossimo livello: l’incrocio tra più modelli di AI.
L’AI Generativa declinata ovunque
Ci hanno tenuto a precisare, per ogni funzione, che l’AI loro la usano da sempre. E che queste sono delle aggiunte ai loro sistemi. Per ogni cosa hanno mostrato le funzionalità che stiamo usando da tanto.
Esempi:
GMAIL: Prima hanno inserito le smart replay, poi smart compose. Fino ad oggi sono funzioni usate180 miliardi di volte. Poi hanno mostrato la nuova funzionalità con l’AI Generativa: Help Me Write. Una funzionalità davvero avanzata con possibilità di creare risposte in base a cosa ci serve. E quando sei in una conversazione lunga ti mostra il riassunto. Lo schema lo vediamo qui per capire come Google comunica.
MAPS: Da street-view all’immersive views per tutti gli spostamenti che facciamo. Espandono. Immersive View per i nostri usi quotidiani di Maps e da andare da un posto all’altro. Una figata, sembra un videogioco. Lo avevamo già visto, hanno annunciato però altre 15 città.
Photos: Anche qui ci tengono a precisare che usano l’AI dal 2015. Ma dopo il Magic Eraser che elimina oggetti dallo sfondo hanno annunciato Magic Editor che unisce anche l’AI Generativa. Immaginate una foto di una persona che mette la mano tenendo la torre di Pisa, ma la foto taglia un po’ la torre e la persona non è messa bene. Ecco con l’editor possiamo spostarla e ricreare i pezzi mancanti.
Ma i sistemi di generazione sono declinati davvero ovunque su Google Workspace. Su Docs c’è Help Me Write (come in Gmail), su Sheets c’è Help Me Organize (che con un semplice prompt ti crea fogli con tutte le funzionalità in pochi secondi come vediamo nell’immagine seguente), su Google Slide c’è Help Me Visualize che ti crea le note, ma ti crea anche le immagini.
Questi piccoli assistenti di generazione di cose però sono cose facili anche se davvero pensate per essere utili. È il prossimo passo che fa riflette.
DUET AI: un assistente avanzato
La cosa incredibile è l’assistente. In ogni zona di Workspace ci sarà un assistente integrato.
ATTENZIONE: una cosa è la funzionalità Help Me Write, ovvero la possibilità di attivare l’AI generativa che diventerà come Google Assistant in pratica. Una piccola icona nell’ecosistema di Google che potremo attivare nelle proprietà dove è necessario.
Un’altra è l’assistente. E questa è una bomba.
Immagina di essere su Docs. Sulla destra avrai un assistente di AI, Duet.
Capisce il contesto e ti propone dei prompt specifici.
Immagina di aver scritto una storia. Duet ti inizierà a creare prompt per farti generare testi per completare la storia in base a cosa manca e immagini dove servono, con tanto di stili di immagini generativa differenti.
In pratica è un assistente per assisterci con l’applicazione dell’AI. Non ci da solo l’AI, ma ci aiuta a farla rendere al massimo. È un assistente avanzato.
Un passo molto importante.
PALM 2 ed Evoluzioni
L’evoluzioni dei modelli di linguaggio è una delle prossime cose interessanti che vedremo. Palm ha già vari modelli, per i testi, per la salute, per la sicurezza del codice e per il codice.
Il Codice che potremo generarlo con Bard non fa solo generazione, ma anche debug e spiegazioni. Ci sono più di 20 linguaggi ad oggi:
Con tutti i link alle fonti di studio!
Ma la cosa incredibile è quella che dicevo sopra: possiamo con le API integrare tutto con il nostro codice, fare il traning e poi usarlo per i nostri applicativi.
E poi tutto ciò che BARD fa è esportabile. Se fai il codice su Colab, se generi tabelle su Sheet…tutto con un click. Siamo proprio nel futuro.
BARD
Bard era in test, con un modello semplice per ottenere feedback. Ora è su Palm 2 stanno lavorando ad un altro modello, Gemini.
Gemini punta sulla multimodalità, sulle api e su alcune sfide del futuro come la memoria di questi sistemi. Come modello è quello che competerà con GPT-4.
Altri due appunti prima di arrivare alla ricerca.
Making AI Helpful for everyone.
Be Responsible.
Forse qualcuno ci ha visto della retorica nell’accezione negativa del termine. Ma la responsabilità la si nota tanto in alcuni dettagli che vale la pensa di approfondire:
le API non sono state subito disponibili commercialmente, perché prima di farlo devono essere sicuri alcuni modelli.
Le immagini create con l’AI di Google avranno un watermark per riconoscerle e ci saranno i metadati!
Le immagini su Google avranno più informazioni come ad esempio quando è stata la prima volta che è apparsa quell’immagine su Internet. Sia questo punto che quello di prima lo trovate qui: io lo avevo detto che avremmo fatto il markup di queste informazioni, guardate come riconoscono l’immagine di Midjourney.
Le cose si fanno in alpha, per poche persone e aziende, poi si migliorano e si rilasciano
L’AI non serve solo per la creatività e produttività, ma anche per la conoscenza e per lo studio. Servono modelli appositi
L’AI deve essere abilitante all’innovazione per tutti
Bard userà strumenti esterni anche. Possiamo ad esempio generare immagini con Adobe Firefly (Google ha anche il suo modello). L’idea è che dentro Google possiamo usare tutto il resto del mondo dell’AI. Sono le prime integrazioni queste.
La Visual Search
Quando si parla di integrazioni bisogna tenere conto di cosa è Google. Dentro Bard possiamo fare ricerche visuali. Usiamo un prompt testuale per trovare immagini e lui le trova grazie ai risultati di ricerca affidabili e al Knowledge Graph.
E qui chi fa SEO sta già impazzendo. Sì: le fonti, le risorse. Le entità.
Tutto questo sforzo culturale che abbiamo fatto insieme per portare la SEO al prossimo livello sarà potenziato.
Ma dentro Bard potrai fare tutto. Metti l’immagine anche e gli chiedi di generarti una frase simpatica. Insomma, sarà tutto integrato.
Gli chiedi di dirti le migliori Università d’Italia e te le rappresenterà in tabella o in mappa.
Aperto a 180 paesi in inglese, giapponese e coreano a breve. E nelle prossime settimane in altre 40 lingue tra cui l’Italiano.
La Search
Il CEO di Google e Alphabet ci ha tenuto a dire che il loro ecosistema è composto da 15 prodotti con più di mezzo miliardo di persone al mese e 6 di questi hanno più di 2 miliardi di persone al mese.
La nuova ricerca di Google, con quell’etichetta “Converse” e l’etichetta experimental è ciò che stavamo aspettando. Ci sono i link, ci sono le fonti, sono messe in alto con un grande impatto visivo. E sono anche in basso.
E nelle ricerche di Shopping ci sono anche gli ADV. La ricerca, inoltre, mantiene il contesto e dentro un’unica pagina avremo più risposte generate dall’AI Generativa.
Con risultati basati dal loro sistema di ranking e safety che attinge molto anche il knowledge graph.
Risultati aggiornati. Nel mondo shopping usano lo Shopping Graph che conta 1.8 miliardi di update al giorno.
Risultati e risposte, insieme, un bel modello ibrido con cose nuove e con tutta la potenza, forza, aggiornamento e sicurezza di Google.
E con ricerche nuove anche, perché questa è una nuova esperienza di ricerca, ad esempio puoi chiedere di farti fare un quiz sul tema.
Google dice molto chiaramente che qualsiasi ricerca l’essere umano vorrà fare con Google potrà farla.
Qui un video:
E stanno facendo anche altre cose, tipo Perspectives: che è fighissimo, post da social, forum, video brevi e lunghi su argomenti complessi. Ah.. quanto è Liquido!
Così…mica quella E in più in EEAT che hanno aggiunto arriva a caso.
Non bisogna sottovalutare il fatto che sarà localizzato nella propria lingua a breve, quindi fonti, dati e tutto il resto saranno molto più affidabili.
E la SEO?
EEAT, Entità, Knowledge Graph, Risorse. E Messy Middle. Questo sarà tutto potenziato.
Quando a inizio dell’hype di quest’anno dicevo guardate che si aumenteranno queste cose, guardate che l’AI ci poterà in questo mondo…ecco sta avvenendo.
Google sta mettendo sempre più in evidenza le fonti, sta generando nuove modalità di ricerca e il traffico di queste modalità lo prenderanno in pochi. Ovvero le migliori risorse del settore.
Per le aziende è ancora più cruciale diventare la fonte del proprio settore. Avere il proprio database di conoscenza per affrontare questo futuro.
Averlo strutturato.
Chi mi segue da tanto tempo e ha applicato i concetti è pronto ad affrontare il futuro con un click.
Vuoi creare il tuo ChatGPT? Lo puoi fare a breve con Google. Puoi fare il training sui tuoi dati, aggiustarlo e renderlo disponibile.
Ma i tuoi dati dove sono?
Io non sono preoccupato per la SEO, sono preoccupato per tutte le persone e le aziende che non riescono ad alzare il livello e mettersi in testa che per essere primi su Google bisogna essere primi davvero nel mondo e nella testa delle persone.
Ma se, per esempio, l’e-commerce è creato solo con categorie e schede prodotto con poche informazioni, come si fa?
EEAT, Entità, Knowledge Graph, Risorse. E Messy Middle.
Guardate i vostri progetti e tracciate lo sviluppo futuro di quello che dovrà essere. Guardate cosa vi manca. Guardate alle esperienze che le persone fanno nei siti migliori del mondo.
Ah, a margine, Introducing INP to Core Web Vitals.
E la Consulenza?
Noi in Search On Consulting ci stiamo ragionando da molto. Su Relevant vi racconteremo cosa ne pensiamo, come la stiamo approcciando e cosa vediamo nel futuro.
Appare evidente che l’AI non riguarda solo la parte generativa. Su Google ADS e l’AI faremo una live il 22 di Maggio. E tralasciando i settori dove l’AI è usata da tempo (analytics e personalizzazione su tutti), appaiono evidenti i due temi:
in che modo l’AI può essere declinata nelle competenze dei team
in che modo può essere usata nei progetti partendo dalla propria knowledge base sia per la generazione che per la creazione di funzionalità interessanti che i siti possono offrire agli utenti grazie a Google
Vediamo se ci scappa una live dove riesco a intervista Marco Quadrella.
Servirebbero una serie di live sul tema, anche Gianluca Fiorelli me ne ha chiesta una dedicata alla SEO con Marco, Altavilla, Dello Vicario, Pomaro e via dicendo.
Stay Tuned.
Ma YouTube?
Di YouTube non si è parlato e questo non me lo aspettavo. Negli ultimi mesi hanno fatto così tante cose che ci sono più news da YouTube che da Google (prima di questa live).
Strano, si vede che di YouTube parlano quelli di YouTube.
A parte qualche Shorts non ho visto niente. Su questo mi aspettavo di più. Ma arriverà…da YouTube!
Conclusioni
Google vuole Internet. E lo avrà. Perché la visione di questa azienda è una visione molto più alta di tutti gli altri. È una visione di portare il mondo nella nuova era, di traghettarlo, di guidarlo. Di farlo insieme a tante realtà. E di farlo bene.
Ciò che sta costruendo è mostruoso e totalmente integrabile. E scalabile.
Muoversi prima?
Ma se sono almeno 10 anni che Internet non è più di chi si muove prima…ma di chi si muove meglio!
Al WMF
Per chi verrà al WMF ci sarà occasione di parlarne anche di persona. Come vi ho già raccontato l’AI Global Summit avrà al suo interno molte iniziative.
Abbiamo anche pubblicato i vari stage
Parleremo di AI non solo sul Mainstage con tanti ospiti Internazionali, ma anche con stage dedicati come l’AI Marketing e Plenary, quella per PMI, Education, Work.
E altri stanno arrivando. Attenzione che quest’anno il Full Ticket non sarà disponibile dopo il 18 Maggio, quindi dalla prossima settimana perché andrà in soldout!
Ci vediamo al WMF.
SALUTI
Vi potete iscrivere agli esperimenti di Google da qui https://labs.withgoogle.com/
Non so se farò una live a sorpresa su FastForward, nel caso la annuncerò nel gruppo Telegram.
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Giorgio, ieri sera e stanotte, mentre seguivo link, video e mi aggiornavo e prendevo appunti, non pensavo a Google... pensavo a te! :D
Non voglio fare il drago della finanza, perché non lo sono minimamente, ma appena ho iniziato a leggere sulla stampa (e cito te Giorgio) “Google è indietro”, “Google rincorre”, per non saper né leggere né scrivere ho messo qualche soldo in GOOGL.
Ieri non ho seguito l'evento, ma so che è andato bene perché me lo dice Degiro :)
A proposito invece della frase: "Se uno vuole farsi il suo ChatGPT potrà farselo sui suoi dati", c'è una bella newsletter della Lenny's Newsletter che parla proprio di questo, con un esempio pratico! Molto molto interessante!