Si parla spesso di come l’intelligenza artificiale influirà sui nostri contenuti, sui processi e sulla produttività individuale. Ritengo altrettanto fondamentale immaginare in che modo l’IA possa trasformare l’umanità dei clienti, ponendo una questione di portata antropologica.
Affidare i compiti più complessi all’IA significa rinunciare all’esperienza di apprendimento profondo, quella capacità di riflettere e acquisire una saggezza pratica che ci arricchisce davvero.
Interagire con chatbot sempre pazienti può indebolire la nostra empatia e renderci meno abili nel cogliere i segnali sociali più sottili.
Quando una macchina esegue ogni compito meglio di noi, che spazio resta per il libero arbitrio?
In che modo cambia la nostra percezione del rischio? E quale valore avrà ancora il passaparola?
Se l’IA prenderà il posto di molte occupazioni, diventerà più difficile trovare uno scopo nella vita e costruire relazioni autentiche.
Affidarsi ciecamente alle decisioni dell’IA rischia di erodere la fiducia nelle nostre stesse capacità decisionali.
Con contenuti sintetici sempre più indistinguibili da quelli reali, ognuno tenderà a creare la propria “verità” su misura delle proprie convinzioni, perdendo un terreno comune di dialogo e aumentando il relativismo che rende incapaci di avere un pensiero forte e fondato.
Ci saranno persone che abbracceranno i vantaggi delI’ IA e ci sarà chi sceglierà il rifiuto consapevole. Sono tutti clienti e tutti meritano attenzione.
Sono nato miracolato, non ho paura del futuro quando è ignoto.
Non ho paura generalmente diciamo, unica cosa vicina alla paura che provo è il senso di soffocamento che provo quando non riesco a fare ciò che mi piace. Impazzisco.
Sempre interessante e soprattutto appassionante, come lo sei tu in tutto quello che fai. La tua estrema generosità mi ha aiutato, negli anni, a capire quello che non è mai stato il mio settore. Una delle risposte ai tanti quesiti che poni penso stia nella variabile umana (i bisogni emotivi e spirituali per esempio) che non sappiamo prevedere, per fortuna, e quindi non è proprio una risposta. Ma da tempo ho smesso di avere paura del futuro, questo anche grazie a te e alla tua newsletter.
Ciao, sempre molto interessanti i tuoi contenuti. Io ho notato che gli eventi 'offline' sono sempre in crescita e affollati come ad esempio per quanto riguarda libri, conferenze o incontri di ogni tipo e per tutte le età, abito a Milano. Le aziende hanno maggiori opportunità fuori da internet andando direttamente dalle persone, sponsorizzando piccoli e grandi eventi. Paradossalmente l'IA, forse ci sta allontanando dal PC. Le app vengono utilizzate come raccolta dati per inviare poi newsletter per le prossime attività. Io ho un blog ma ormai è un passatempo, infatti sto cercando di canalizzare i miei interessi e progetti fuori da internet, anche perché non ho la forza economica per 'apparire' nel web.
In realtà non si è mai smesso, ma la situazione che si sta creando su internet può portare una maggiore attenzione ad attività in quartieri nelle grandi città per essere sicuri di raggiungere le persone.
Come sempre molto interessante. Ci troviamo nel momento appena prima di un salto quantico. L'intelligenza artificiale avrà un impatto enorme sulla società nel suo senso più ampio.
Per la maggior parte delle persone, l'AI rappresenta ancora una moda passeggera, ma ritengo che non si rendano conto di ciò che li aspetta. Condizionerà molti aspetti della nostra società e il modo di intendere il lavoro.
Il web sta già cambiando notevolmente, e questo è evidente. Le query informative saranno sempre più gestite dall'intelligenza artificiale. D'altronde, perché perdere tempo a consultare centinaia di siti quando l'AI può rispondere più velocemente, senza che sia necessario un grande impegno nel cercare le fonti migliori?
Sinceramente, fatico a intravedere i contorni precisi di questa nuova rivoluzione che ci attende, ma il suo impatto sarà certamente profondo.
Purtroppo non è solo un pensiero tuo, almeno lo è anche mio. Sono blogger da oltre 17 anni ormai, e grazie a te ho amato la SEO, riuscendo a trasmetterlo anche ad altri. È vero, scrivere nuovi contenuti sta diventando faticoso e demotivante. Ammetto che faccio molta fatica ad accettare le novità che arrivano dall'AI, perché non solo impigrisce le persone, ma amplifica e giustifica l'odio con immagini e video creati appositamente per questo. E allora mi chiedo, noi che abbiamo sempre condiviso con generosità per migliorare le condizioni di chi ci seguiva, alla fine che ruolo avremo? Diventeremo semplicemente spettatori di una comunicazione troppo "schiacciante"? E nel frattempo rallentiamo nella creazione di contenuti genuini, e chi ci guadagna è solo una disinformazione spietata.
Tutto può succedere – però qui non stiamo considerando i fattori umani, le leggi che proteggeranno consumatori/distributori, middle man e che limiteranno tantissimo automatismi per adesso dati per scontati. Molti faranno l’opt-out, un po’ come i fanatici dell’ad-blocker.
Una analogia assurda, ma che poi tanto non lo è – i notai potrebbero essere sostituiti tranquillamente dalla tecnologia attuale, eppure sono ancora lì e sono pagati oro colato.
Si parla spesso di come l’intelligenza artificiale influirà sui nostri contenuti, sui processi e sulla produttività individuale. Ritengo altrettanto fondamentale immaginare in che modo l’IA possa trasformare l’umanità dei clienti, ponendo una questione di portata antropologica.
Affidare i compiti più complessi all’IA significa rinunciare all’esperienza di apprendimento profondo, quella capacità di riflettere e acquisire una saggezza pratica che ci arricchisce davvero.
Interagire con chatbot sempre pazienti può indebolire la nostra empatia e renderci meno abili nel cogliere i segnali sociali più sottili.
Quando una macchina esegue ogni compito meglio di noi, che spazio resta per il libero arbitrio?
In che modo cambia la nostra percezione del rischio? E quale valore avrà ancora il passaparola?
Se l’IA prenderà il posto di molte occupazioni, diventerà più difficile trovare uno scopo nella vita e costruire relazioni autentiche.
Affidarsi ciecamente alle decisioni dell’IA rischia di erodere la fiducia nelle nostre stesse capacità decisionali.
Con contenuti sintetici sempre più indistinguibili da quelli reali, ognuno tenderà a creare la propria “verità” su misura delle proprie convinzioni, perdendo un terreno comune di dialogo e aumentando il relativismo che rende incapaci di avere un pensiero forte e fondato.
Ci saranno persone che abbracceranno i vantaggi delI’ IA e ci sarà chi sceglierà il rifiuto consapevole. Sono tutti clienti e tutti meritano attenzione.
lunedì esce la prossima edizione, metterò questo commento nel testo.
Grazie :)
Grazie a te, Giorgio.
E noi cosa faremo, Giorgio?
Non ti vengono un po’ di brividi per tutto l’ignoto che ci si spalanca davanti agli occhi ancora una volta, dopo un po’ di anni?
Guarda Simo,
sarò onesto.
Sono nato miracolato, non ho paura del futuro quando è ignoto.
Non ho paura generalmente diciamo, unica cosa vicina alla paura che provo è il senso di soffocamento che provo quando non riesco a fare ciò che mi piace. Impazzisco.
<3
E come potrei darti torto?
Andiamo avanti!
<3
<3
Sempre interessante e soprattutto appassionante, come lo sei tu in tutto quello che fai. La tua estrema generosità mi ha aiutato, negli anni, a capire quello che non è mai stato il mio settore. Una delle risposte ai tanti quesiti che poni penso stia nella variabile umana (i bisogni emotivi e spirituali per esempio) che non sappiamo prevedere, per fortuna, e quindi non è proprio una risposta. Ma da tempo ho smesso di avere paura del futuro, questo anche grazie a te e alla tua newsletter.
Ma grazie Vanessa <3
Ciao, sempre molto interessanti i tuoi contenuti. Io ho notato che gli eventi 'offline' sono sempre in crescita e affollati come ad esempio per quanto riguarda libri, conferenze o incontri di ogni tipo e per tutte le età, abito a Milano. Le aziende hanno maggiori opportunità fuori da internet andando direttamente dalle persone, sponsorizzando piccoli e grandi eventi. Paradossalmente l'IA, forse ci sta allontanando dal PC. Le app vengono utilizzate come raccolta dati per inviare poi newsletter per le prossime attività. Io ho un blog ma ormai è un passatempo, infatti sto cercando di canalizzare i miei interessi e progetti fuori da internet, anche perché non ho la forza economica per 'apparire' nel web.
Torneremo alle relazioni personali efficaci?
Per chi ne sarà ancora capace probabilmente sì.
In realtà non si è mai smesso, ma la situazione che si sta creando su internet può portare una maggiore attenzione ad attività in quartieri nelle grandi città per essere sicuri di raggiungere le persone.
Come sempre molto interessante. Ci troviamo nel momento appena prima di un salto quantico. L'intelligenza artificiale avrà un impatto enorme sulla società nel suo senso più ampio.
Per la maggior parte delle persone, l'AI rappresenta ancora una moda passeggera, ma ritengo che non si rendano conto di ciò che li aspetta. Condizionerà molti aspetti della nostra società e il modo di intendere il lavoro.
Il web sta già cambiando notevolmente, e questo è evidente. Le query informative saranno sempre più gestite dall'intelligenza artificiale. D'altronde, perché perdere tempo a consultare centinaia di siti quando l'AI può rispondere più velocemente, senza che sia necessario un grande impegno nel cercare le fonti migliori?
Sinceramente, fatico a intravedere i contorni precisi di questa nuova rivoluzione che ci attende, ma il suo impatto sarà certamente profondo.
Purtroppo non è solo un pensiero tuo, almeno lo è anche mio. Sono blogger da oltre 17 anni ormai, e grazie a te ho amato la SEO, riuscendo a trasmetterlo anche ad altri. È vero, scrivere nuovi contenuti sta diventando faticoso e demotivante. Ammetto che faccio molta fatica ad accettare le novità che arrivano dall'AI, perché non solo impigrisce le persone, ma amplifica e giustifica l'odio con immagini e video creati appositamente per questo. E allora mi chiedo, noi che abbiamo sempre condiviso con generosità per migliorare le condizioni di chi ci seguiva, alla fine che ruolo avremo? Diventeremo semplicemente spettatori di una comunicazione troppo "schiacciante"? E nel frattempo rallentiamo nella creazione di contenuti genuini, e chi ci guadagna è solo una disinformazione spietata.
Tutto può succedere – però qui non stiamo considerando i fattori umani, le leggi che proteggeranno consumatori/distributori, middle man e che limiteranno tantissimo automatismi per adesso dati per scontati. Molti faranno l’opt-out, un po’ come i fanatici dell’ad-blocker.
Una analogia assurda, ma che poi tanto non lo è – i notai potrebbero essere sostituiti tranquillamente dalla tecnologia attuale, eppure sono ancora lì e sono pagati oro colato.