Sembrerò banale, ma l’idea che ci “disabitueremo” a ragionamenti profondi “per comodità” mi spaventa.
Spaventa perché il ragionamento e soprattutto la creatività sono flussi che, per quanto replicabili, potenziabili, migliorabili, sono figli di nostre esperienze, personali, professionali, formative.
E ogni ragionamento, nostro, è unico nel suo genere, per quanto simile ad altri.
Io sono al momento diviso tra l'eccitazione per questo nuovo periodo alle porte (caos! opportunità! nerdaggine!) ma anche turbato per l'evidente assenza di datapoint.
Diventa ancora più strategico avere un contatto diretto con la base clienti, perché le loro intenzioni rischiano di diventare ancora più opache nella fase di esplorazione.
Oggi abbiamo ancora le query, ma molto presto queste saranno fatte da un LLM e non le vedremo più. Tutte le informazioni sull'intento dell'utente, così preziose per chi fa SEO ma non solo, resteranno dentro il giardino recintato delle piattaforme.
Anche se credo che dovremmo chiedere a gran voce a queste piattaforme: permetteteci di rimanere in contatto con le persone! Aiutateci a capire cosa vogliono! Solo in questo modo possiamo evitare il baratro evidente di un internet in cui nessuno produce più contenuti, che fa male a noi ma fa male anche a loro!
Sembrerò banale, ma l’idea che ci “disabitueremo” a ragionamenti profondi “per comodità” mi spaventa.
Spaventa perché il ragionamento e soprattutto la creatività sono flussi che, per quanto replicabili, potenziabili, migliorabili, sono figli di nostre esperienze, personali, professionali, formative.
E ogni ragionamento, nostro, è unico nel suo genere, per quanto simile ad altri.
Ciao Giorgio, bello vedere convergere i tuoi corretti ragionamenti con alcune riflessioni che ho maturato.
In primis il concetto dei "trust point" di cui parlai già in un WMF di 5 anni fa: https://www.youtube.com/watch?v=TMnG_zUr6Uc&ab_channel=WMF-WeMakeFuture e che trovo decisamente attuale
Convergo anch'io sulla rilevanza del brand, magari attualizzandone il significato. Ne ho proprio scritto qualche giorno fa: https://www.linkedin.com/pulse/lai-condiziona-la-visibilit%C3%A0-dei-siti-web-c%C3%A8-mauro-lupi-xfn3f/
Ci vediamo a Bologna!
Io sono al momento diviso tra l'eccitazione per questo nuovo periodo alle porte (caos! opportunità! nerdaggine!) ma anche turbato per l'evidente assenza di datapoint.
Diventa ancora più strategico avere un contatto diretto con la base clienti, perché le loro intenzioni rischiano di diventare ancora più opache nella fase di esplorazione.
Oggi abbiamo ancora le query, ma molto presto queste saranno fatte da un LLM e non le vedremo più. Tutte le informazioni sull'intento dell'utente, così preziose per chi fa SEO ma non solo, resteranno dentro il giardino recintato delle piattaforme.
Qua la risposta di John Mueller lascia poche speranze: https://bsky.app/profile/johnmu.com/post/3lptvtf5vgk27
Anche se credo che dovremmo chiedere a gran voce a queste piattaforme: permetteteci di rimanere in contatto con le persone! Aiutateci a capire cosa vogliono! Solo in questo modo possiamo evitare il baratro evidente di un internet in cui nessuno produce più contenuti, che fa male a noi ma fa male anche a loro!
Grazie Giorgio per il tuo punto di vista.