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L'E-Commerce di Google è ovunque: 7 punti sul Futuro!
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L'E-Commerce di Google è ovunque: 7 punti sul Futuro!

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FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsi
a cura di Giorgio Taverniti
N. 29 - 3 Ottobre 2022

Di cosa parliamo

  • La più grande Rivoluzione di YouTube

  • L’E-Commerce di Google è ovunque

  • Altre cose fighe per l’evento di Google

  • Il Q-Commerce è finito?

  • Mondo Social: da TikTok a Instagram

  • Strumenti

  • Da leggere

  • Interviste

  • Saluti

Premessa: lo avevo detto che questi mesi sarebbero stati molto impegnativi ed in effetti è così. Non sono riuscito a terminare il CORSO di HTML per SEO che slitta di qualche settimana e sinceramente non pensavo di scrivervi. Anche se è passato un mese dall’ultima edizione, ed un giorno scriverò con più frequenza, pensavo di prendermi qualche momento di pausa più lungo. Ma eccoci qua. Il mondo sta cambiando di nuovo e la voglia di raccontarlo è troppo forte.

YouTube e Google stanno facendo cose molto interessanti, quindi è importante dirle e focalizzarle.

Nel caso ne parleremo anche a voce, ecco gli appuntamenti di Ottobre:

Inoltre, vi segnalo che c’è un tema che mi piace molto: il Q-Commerce. Ho chiesto un approfondimento a Riccardo Bassetto di Tecnicismi (una newsletter che vi consiglio di seguire).

Partiamo da YouTube.


LA PIÙ GRANDE RIVOLUZIONE DI YOUTUBE

Sono stato al Product Expert Summit di Google, a Dublino, e ho avuto una forte botta di adrenalina, vorrei farci un video su questa esperienza. In contemporanea ricevo un messaggio di Filippo Trocca; Fil quando c’è una novità su YouTube o Google mi scrive e mi dice: “avevi ragione, lo avevi detto”, memore dei tempi dove mi si prendeva in giro per aver aperto un canale Video dicendo che YouTube era il futuro.

Allora al rientro mi sono messo a guardare tutti i video del Creator Insider di YouTube per vedere i lanci degli ultimi mesi.

E niente, YouTube è nel Futuro con la più grande rivoluzione dalla sua nascita. La TV del Mondo sta diventando multiformato (mai sentito parlare di podcast? e di vVod?), personalizzando la home dei canali, internazionalizzando, con più modi di monetizzare e un cambiamento sul programma di Parnership che ha lanciato la Creator Economy 15 anni fa. Senza contare le grandi novità sul copyright musicale che stanno arrivando (e sulle quali farò un video su FastForward).

Su tutto questo ci ho fatto un video. E poi sul Canale Creator Pro ho fatto un focus sugli Shorts.

Contrariamente alle ultime volte, c’è un entusiasmo particolare e lo testimoniamo i commenti di Creator sotto al video. Prese singolarmente le notizie non sono entusiasmanti, a parte qualcuna, ma se mettiamo in fila tutto quello che sta accandendo…è pazzesco.
È come se stesse lanciando tante frecce in aria molto velocemente e queste colpiranno il nemico tutte insieme.

Guardate i video, almeno quello sulla rivoluzione. Ne varrà la pena. I canali YouTube di ogni Creator stanno per diventare un luogo molto figo.

E tutto questo è dentro l’ecosistema di Google. Infatti stanno per potenziare il collegamento che c’è tra YouTube e il mondo E-commerce e tra YouTube e Google Maps. Già da domani su FastForward e CreatorPro usciranno due video dedicati a YouTube che entrerranno un po’ più nel dettaglio di due novità: Musica e Copyright, la Partnership!

Ma a proposito di Google, di Ecosistema, di Liquidità, ci sono delle notizie dal mondo e-commerce che vorrei approfondire.

E vi lascio al commento di Filippo Trocca che me la condivide scrivendomi

“Come sempre sei l’oracolo del digital :)”

Sono contento di questo, non solo non posso negarlo ma ogni tanto mi piace raccontarvelo perché in questi anni in tanti hanno preso da me senza darmene credito.
Ultimamente avviene meno e sono grato a tutte le persone che quando Google lancia update di questo tipo mi citano sottolineando la divulgazione che faccio da tempo, la visione e il libro che ho pubblicato.


L’E-COMMERCE DI GOOGLE È OVUNQUE

Come sapete la settimana scorsa c’è stato l’evento di Google dove vengono presentate le novità. E dopo l’evento di Google escono i vari articoli. Uno di questi si chiama: “9 nuove caratteristiche per rendere facile fare shopping su Google”.

Il primo passaggio mentale è importante: non su Google Search, su Google. Il secondo lo è ancora di più: il motore di tutto questo è lo Shopping Graph, che grazie al nuovo modello di intelligenza artificiale comprende più di 35 miliardi di schede prodotto.

Per chi ha letto Google Liquido non è niente di nuovo, ma per chi ancora associa queste cose alla SEO vecchia e che legge l’articolo con la mentalità vecchia dei motori di ricerca si stupisce di cosa è in grado di fare Google e si trova spiazzato.

Shopping Graph & Entità: una di quelle cose che ci fanno dire che non siamo più fermi al 2007 :)

Mettiamo in fila le 9 caratteristiche:

  1. se nella ricerca metti la parola shop e poi i prodotti le SERP si trasformano in un e-commerce con etichette e filtri. Questo vale per il cibo, per i posti, per i prodotti: tutto per aiutarci ad approfondire la nostra ricerca

  2. esiste la look views, una ricerca più visuale che ti mostra quali prodotti stanno bene con quello che vuoi comprare. Quindi associa, per esempio, un pantalone ad una giacca

  3. c’è un box in più: prodotti in tendenza ora!

  4. il 3D sempre più evidente e più facile da creare

  5. direttamente in SERP, le guide all’acquisto dei prodotti: cerchi una bici? Ti incomincia a mostrare dei risultati di ricerca espandibili e di solito questi filtri corrispondono a delle euristiche di categoria

  1. informazioni da parti terze sul prodotto, con articoli e recensioni

  2. personalizzazione: puoi salvare i tuoi brand preferiti così Google potrà mostrare nei risultati di ricerca e in futuro nel suo ecosistema, i prodotti di quei brand

  1. etichette multiple che approfondiscono la ricerca e ti permettono di andare nel profondo della ricerca stessa!

  2. in Google Discover, mostra abiti secondo il tuo stile preferito, basato su quello che hai cercato. Se ti piace lo stile Vintage, ecco che ti mostra una selezione

Discover, il social senza gli amici, con le cose che interessano a te.

Quindi, per categorizzare, abbiamo SERP che cambiano forma, nuove funzionalità, nuovi box, espansione del database e della capacità dello Shopping Graph, esperienze visive immersive dei prodotti, personalizzazione, distribuzione nell’ecosistema.

Il Google Liquido ipotizzato 3 anni fa sta diventando sempre più evidente. Bisogna muoversi a cambiare approccio e visione, lo richiede il mercato, lo richiede il nostro lavoro come consulenti.

I 7 punti sui quali lavorare per il futuro, secondo me, sono

  1. prodotto tecnologico: culturalmente siamo indietro sulle PWA, bisogna andare più veloce. La UX e le Performance, comunque, non sono delle cose da avere perché fa figo. Sono la base.

  2. produzione di contenuti: bisogna produrre, bisogna abbracciare la multidimensionalità delle risorse, diventare la fonte.

  3. dati strutturati: i nostri dati devono avere una struttura, devono essere facilmente distribuibili. E queste informazioni devono essere il più possibile descritte, archiviate, elaborate. Una domanda frequente che mi capita di fare come consulente: questa cosa è strutturata a database?

  4. il Merchant Center: sarà integrato ovunque e facilmente. Non sottovalutiamo questo aspetto, in futuro qualsiasi Creator potrà fare una recensione inserendo nel video di YouTube il collegamento diretto al prodotto, per esempio.

  5. autorevolezza: bisogna puntare in alto. Bisogna dimostrare di essere il punto di riferimento in ogni zona del nostro progetto.

  6. touchpoint: stanno aumentando, in modo considerevole, quelli di Google e su Google. Per questo abbracciare una visione di un Google Liquido vi aiuta.

  7. anticipare Google, per le persone: ci sono molte aree dove il nostro progetto può anticipare le mosse del motore di ricerca se ci mettiamo in ottica utente, per davvero. Tutti questi filtri ed etichette che stanno arrivando non fanno altro che andare in questa direzione: ma davvero noi non possiamo fare un’architettura delle informazioni fatta bene con tutto ciò che è necessario alla persona che sta cercando?

Una piccola nota: le euristiche di categorie portate alla luce dal Messy Middle sono diventate la mia passione, quando faccio consulenza non riesco a smettere di pensarci nel momento in cui guardo una scheda prodotto. Addirittura devo dirmi di non pensarci troppo per non eccedere nell’analizzarle lì dove non serve. Ma guardando bene queste novità di Google, ci sono alcune indicazioni chiare sulle euristiche di categorie. Molte volte ci chiediamo cosa sia un’euristica di categoria in un prodotto specifico e ora molti filtri di Google sembrano mostrarla. Basta saper guardare.

È incredibile come tutta questa esperienza SEO, dove una delle prime cose fondamentali è l’osservazione di cosa c’è in SERP, possa tornare utile in molte attività.


ALTRE COSE FIGHE DALL’EVENTO GOOGLE

Aldilà della spinta alla sostenibilità, con Google Maps che mostrerà i percorsi a secondo del carburante della nostra auto, è la Multisearch ad attirare l’attenzione degli addetti ai lavori.

Noi ne parliamo oramai da tempo, non dovrebbe stupire più. Google scrive nel post ufficiale in Italiano:

Immaginiamo un mondo in cui sarete in grado di trovare esattamente ciò che state cercando combinando immagini, suoni, testo e voce, proprio come fanno le persone nella vita di tutti i giorni

Marco Quadrelle le chiama ricerche multimodali.

A breve le vedremo anche in Italiano, è previsto nei prossimi mesi. Inoltre hanno aggiunto una nuova funzionalità che in autunno sarà in Beta solo in USA:

Stiamo portando questa funzionalità ancora più avanti con "multisearch near me", che consente di scattare una foto di un oggetto sconosciuto, come un piatto o una pianta, e di trovarlo in un luogo vicino, come un ristorante o un negozio di giardinaggio.

Ma è tutto il potere di Google Lens e della fotocamera che sta esplodendo: la traduzione di un testo sopra un’immagine ora tiene in considerazione l’immagine e quindi è contestuale. È un esempio, mentre Google Maps immersivo esprime il pieno potenziale:

Grazie ai progressi della computer vision e dei modelli predittivi, stiamo reimmaginando completamente la definizione di “mappa”. Ciò significa che la nostra mappa 2D si evolverà in una visione multidimensionale del mondo reale, che vi permetterà di vivere un luogo come se foste lì.

La multidimensionalità è un concetto che è qui per restare. Nel libro Google Liquido le ho chiamate risorse multidimensionali quelle che dovremmo creare. Ma non è solo un concetto che passa dalla telecamera, non è un concetto da intendersi come sinonimo di una cosa aumentata.

È un concetto più umano. Man mano che andiamo avanti ci stiamo abituando a usare più ambienti. Allargando il concetto è evidente che i “TikTokers” siano più propensi ad usare altri ambienti e le persone che usano TikTok vanno avanti e indietro da TikTok come se niente fosse.

Questo non era così anni fa. Chi era su YouTube faceva fatica a uscirci.

Ecco: come sempre, non è la tecnologia, ma l’essere umano a guidare ciò che accade.

Questo concetto della multidimensionalità ha più impatti di quello che pensiamo oggi.

Volete un approfondimento? Scrivetemelo con un commento.


Q-COMMERCE È FINITO?

Questo è il contributo di Riccardo Bassetto che ha scritto per noi ad Agosto. Il titolo è la domanda che mi sono fatto io, lui ha descritto quello che sta avvenendo.

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Negli ultimi due anni uno dei trend di cui più si è parlato nel settore delle startup è stato quello del Q-Commerce, cioè di servizi che offrono la consegna a domicilio della spesa in pochissimi minuti, molto più velocemente di qualsiasi servizio offerto da supermercati, dalle app di delivery (che comunque hanno cercato di adattarsi a questo nuovo standard) e anche alla stessa Amazon Prime Now.

Queste aziende hanno sconvolto il modello di “last-mile-delivery”. Fino ad oggi, le app di delivery hanno funzionato così:

  1. ricevono il tuo ordine

  2. mandano un rider al negozio/ristorante

  3. consegnano gli articoli a casa

Tagliando i primi due step, però, è possibile ridurre drasticamente i tempi. Queste nuove startup infatti, acquistano l'inventario, lo immagazzinano in locali sparsi per la città e poi imballano e consegnano rapidamente gli articoli alla ricezione dell’ordine.

E se da un lato questi servizi hanno portato a una crescita delle vendite, dall'altro i costi sono molto alti: i magazzini sorgono spesso in luoghi strategici della città, l’advertisement per convertire i clienti e i rider che, per consegnare così in fretta la spesa, spesso sono assunti dall’azienda (a differenza, per esempio, dei tradizionali servizi di delivery). E in tutto questo, i prezzi dei prodotti sono allineati a quelli dei supermercati, piovono sconti tutte le settimane e molti servizi non prevedono nemmeno un ordine minimo.

Nonostante questo, tra il 2020 e il 2021 in tutto il mondo le app di Q Commerce sono riuscite a raccogliere enormi capitali: JOKR negli USA o Gorillas e Getir in Europa hanno raccolto miliardi (MILIARDI) di dollari. Ma non sempre le cose funzionavano. Per esempio, Fridge No More, un'azienda New Yorkese fondata nel 2020, perdeva $3,30 su ogni ordine dopo che al carrello medio (di $33) venivano sottratti i costi per i prodotti, gli stipendi delle persone che li confezionavano, i fattorini, i rifiuti e le altre spese legate allo stoccaggio. Ah, tutto questo senza considerare i costi di marketing: per conquistare ogni singolo cliente l’azienda pagava in media $70 in pubblicità. A marzo l’azienda è fallita.

In realtà è possibile ridurre le perdite promuovendo prodotti sponsorizzati, prevedendo spazi pubblicitari nelle app, aumentando il carrello medio degli utenti vendendo articoli più costosi (come gli alcolici) e investendo in tecnologie che possano rendere più efficiente la gestione dei magazzini e delle consegne.

Ora, però, le cose stanno cambiando. L’incertezza di questi mesi sta portando gli investitori a ridurre notevolmente la loro propensione al rischio, preferendo business più sicuri (e redditizi) ad altri più rischiosi (e che necessitano di moltissimi investimenti). E quindi Gorillas ha annunciato il licenziamento di 540 dipendenti in Italia, uscendo definitivamente dal nostro Paese.

In realtà questi business non hanno inventato nulla: negli anni ‘90, aziende come Kozmo e Urbanfetch offrivano la stessa promessa e riuscirono a raccogliere moltissimi finanziamenti. Ma anche loro hanno dovuto chiudere a causa delle perdite. Poi, lo stesso modello era stato adottato dalle grandi piattaforme: eBay aveva lanciato un servizio di consegna in giornata che però è stato interrotto nel 2015. Amazon, con una delle logistiche più avanzate del mondo, prevede la consegna in giornata solo per clienti Prime, solo nelle zone di Roma e Milano e solo per ordini minimi di 29€.

In ogni caso, teoricamente, il business di questi servizi di Q-commerce potrebbe funzionare e diventare economicamente sostenibile. Ma lo scetticismo è ancora tanto.

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Qui finisce il contributo di Riccardo Bassetto di Tecnicismi che vi consiglio di seguire. Per i temi legati alla vendita e al commercio consiglio sempre la newsletter di Giovanni Cappellotto.


MONDO SOCIAL: DA TIKTOK A INSTAGRAM

  • Angelo Marolla mi segnala che Twitter sta rilasciando il Full Screen Video.

  • Sempre Angelo, segnala il primo Tweet editato!

  • TikTok, oltre al non mi piace nei commenti, ha rilasciato la possibilità di una descrizione del video lunga: 2200 caratteri. Dice TikTok che questo aiuterà le persone a trovare i video. Prima di imbarcarvi in assurdità SEO inutili, ho fatto un video su Come Fare SEO su TikTok.

  • Instagram allunga le storie a 60 secondi senza tagli e permette di farti cercare tra chi ha visto la storia.

Ma il vero motivo per il quale ho messo questa parte è la grafica seguente:

Segnalata su Social Media Today mostra come i Reels ci stanno mettendo tanto ad essere usati dai Brand, Celebrità, Media e l’Intrattenimento.

La produzione di video adattati al linguaggio degli ambienti in cui vengono ospitati è il vero problema. Questa è la vera resistenza al cambiamento degli utenti di Instagram: non vogliono, perché il loro modello di business è basato su quello che sanno fare ovvero lavorare con le immagini e basta.


  • DALL·E è ora aperta a tutti: è il famoso sistema che genera delle immagini bellissime partendo da un testo.

  • Vincenzo Cosenza segnala un servizio per trasformare le immagini: dal 2D aggiunge una bella profondità di campo.




SALUTI

Ed eccoci alla fine.

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