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Sgarbi è immune per Facebook: un animale più uguale degli altri!
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Sgarbi è immune per Facebook: un animale più uguale degli altri!

FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsi
a cura di Giorgio Taverniti
N.15 - 21 Settembre 2021

Di cosa parliamo

  • Facebook 1984

  • I Social Network si stanno estinguendo

  • Telegram da fastidio

  • Google e gli update completati

  • Advanced SEO Tool

  • Apple Maps: grande update per l’Italia

  • TikTok: chi è?

  • YouTube: ottime news per le live

  • Altri social

  • Strumenti

  • Da Leggere

  • Interviste

  • Saluti

Premessa: lo so, la FastLetter è molto legata ai temi del Digital Marketing. A Google, ai Social Network. Ma credo che sia altrettanto importante per noi che ci occupiamo di questi argomenti tentare di allargare lo sguardo per affacciarci lì dove qualcuno ancora non lo ha fatto. Sapere cosa combina Facebook con la moderazione o se Telegram può essere chiuso per concorrenza sleale, per noi non sono più temi di cultura ma risultano essere necessari. E ci sono due ragioni principali.

La prima è che oramai tutto quello che noi realizziamo è intrecciato e influenzato da forze che noi non possiamo controllare. Internet è diventato un campo politico. Dobbiamo essere vigili per poter avere uno sguardo ampio ed essere pronti a comprendere meglio la direzione da dare ai nostri progetti.

La seconda è che il mondo ha bisogno di persone che riescano a comprendere sempre di più cosa sta accadendo su Internet per poter intervenire nel dibattito e portare un punto di vista più consapevole, meno da bar, più da salotto.

Insomma, se non lo facciamo noi, chi lo farà?

Quindi, prima di vedere cosa accade di importante nel mondo Google & Social, vediamo cosa accade di importante nelle nostre vite legate a Internet.


FACEBOOK 1984
FastForward, un anno prima!

In quest’ultima settimana Facebook è stato sotto torchio dalle inchieste del Wall Street Journal, riassunte tutte in questa pagina. La replica è molto debole, ma classica: avete estrapolato solo alcune parti, questa cosa è migliorata, questa ci stiamo lavorando.

Una di queste inchieste noi la conosciamo molto bene: è quella che riguarda la lista di VIP che su Facebook hanno il lascia passare. Tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri. La approfondisce Wired Italia qui ed è subito Facebook 1984.

Un anno fa ho intervistato in forma anonima un ex-moderatore di Facebook e ci ha spiegato il funzionamento di questo sistema che, in pratica, bypassa le segnalazioni di violazione. Infatti, queste invece che andare alle aziende esterne a Facebook a cui è appaltata la moderazione finiscono direttamente alla sede centrale. E ci ha raccontato che in Italia è successo con Sgarbi il quale risulta immune.

FastForward, un anno prima!

Dal mio punto di vista risulta inaccettabile: il rischio che i post delle persone meno uguali delle altre sia valutato in modo automatico dall’intelligenza artificiale (e quindi pieno di errori) è molto alto. Il rischio di due pesi due misure non è più un rischio. E poi mi auguro che arrivi qualche ente ad obbligare tutte le piattaforme a chiudere gli appalti alla moderazione: la moderazione deve essere tutta interna. E trasparente.

Per quanto la trasparenza sia vista anche in modo negativo, ovvero che è giusto che le piattaforme facciano quello che vogliono in casa loro, porto all’interno di questo dibatto un fatto che sta avvenendo nella società di oggi. Abbiamo più paura oggi, perché comprendiamo meno quello che ci sta accadendo. E questo porta nel terreno della poca fiducia, aumentando complotti e scontri.

La comprensione di quello che sta accadendo è fondamentale. Vi lasco con un pezzo del libro “La tecnologia ci fa male? di Ian Douglas: “Le persone hanno il bisogno di controllare la tecnologia, ma solo chi la comprende comprenderà anche l’importanza dell’autodeterminazione, fondamentale per essere felici. Secondo la teoria dell’autodeterminazione i bisogni psicologici dipendono da tre fattori: relazionalità (rapporti con gli altri), autonomia e competenza. La paura della tecnologia ci fa perdere autonomia e riduce la percezione della nostra competenza.”

Ci sono altre due inchieste che mi hanno colpito. Tralascio quella di come Facebook ha aumentato la diffusione della disinformazione sui vaccini che mi sembra talmente ovvia oggi da non dover aggiungere niente. Questo problema è risaputo anche internamente, ci hanno lavorato, hanno migliorato, hanno lottato. Ma il problema è intrinseco nella piattaforma.

La prima è l’indagine interna dove è evidenziato il peggioramento dei problemi legati all’immagine del corpo per le teenager su Instagram. Instagram è per la maggior parte il mondo dell’immagine falsa. Dell’immagine falsa che dai di te. Lo sappiamo da quando è nato, dalle migliaia di prese in giro con i meme del “foto su Instagram, foto reale”.

Ora la questione diventa una. Che sia la moderazione su Facebook, la disinformazione sui vaccini, i problemi dell’immagine creati da Instagram, siamo ancora tutti nel campo del: la colpa è dei Social Network. Demonizziamo l’uso dei social.

O i Social li chiudiamo oppure la smettiamo di lamentarci e finalmente comprendiamo che è il caso di inserire a scuola dei corsi appositi. A scuola.

I Social non sono come uno strumento. Qualcuno dice “I social sono come una pistola, dipende come la usi”. No, i Social li usi da un’età in cui ancora non hai nemmeno sviluppato tutto quello che ti serve per comprendere cosa sta accadendo. E per non tornare al “allora facciamo la patente per entrare nei Social”, l’unico modo che abbiamo è quello di inserire dei corsi a scuola. E dei corsi per adulti anche.

Ritorno ad un argomento che mi sta a cuore e con il quale ho concluso il mio intervento al Social Media Strategies del 2019.

Dobbiamo imparare ad essere Responsabili, ovvero abili a rispondere, non abili a reagire ai post sui Social. Bisogna imparare a dare tempo, a creare spazio e poi, quando c’è la consapevolezza, dare una risposta.

E per fare questo dobbiamo prima fare un grande lavoro su di noi, di consapevolezza di come si usa Internet e successivamente educare gli altri. Ognuno di noi è potenzialmente un educatore o educatrice: questo problema dei social lo si affronta insieme come comunità.

Da che parte staremo? Ci gireremo dall’altra parte per poi lamentarci? O inizieremo a rispondere?

Le piattaforme non sono Internet.

Internet siamo noi.

Io ve lo dico: se aspettiamo che sia Facebook a capire come risolvere i problemi di Facebook possiamo stare freschi.

E in effetti l’altra indagine, trattata anche da Vincenzo Cosenza nella sua newsletter, evidenzia come sono altri i problemi, i KPI che Mark Zuckerberg tiene in considerazione per prendere le decisioni.

Nel grafico si può notare un grande declino di Like e Condivisioni su Facebook, nel 2018. Forse per un uso passivo dei video commenta Vincenzo.

Ed ecco perché ci fu quell’update di algoritmo che diete molto spazio ai contenuti postati dai nostri amici con molte condivisioni e commenti, diminuendo ancora la portata delle pagine. Ovviamente il clickbait dilagò, non ve lo sto neanche a dire.

Mark Zuckerber era consapevole di tutto questo. Ma non si torna indietro.

Capiti i KPI sui quali si basano le decisioni di Facebook viene facile tutto il resto.

E viste tutte queste premesse, non sono impazzito dalla presentazione degli occhiali di Facebook & Ray-Ban. E la privacy? Un reporter del New York Times si è preso la briga di andare a vedere chi sono queste 5 organizzazioni non profit che si occupano di Privacy che hanno dato pareri positivi. Bene. In tutte queste Facebook risulta come fondatore o come donatore.

Direi che non possiamo dire che siano “esperti di terze parti”. Trasparenza. Sapere come sono svolte le indagini, chi ne ha preso parte, chi di Facebook partecipa e in che ruolo.


I SOCIAL NETWORK SI STANNO ESTINGUENDO
Chi ha casi di studio interessanti?

Ho iniziato uno studio, una ricerca, un approfondimento sul funzionamento di tutti gli algoritmi dei social network. Sto raccogliendo tutte le fonti ufficiali, le sto mettendo insieme e produrrò una risorsa che conterrà tutto: fonti ufficiali, interviste, casi di studio, considerazioni.

Un lavoro per farci capire il mondo di oggi.

E la prima cosa che ho notato, subito, lampante è l’abbandono della relazione come punto principale per il nostro flusso quotidiano di contenuti. Gli algoritmi hanno quasi azzerato il valore del segui, iscriviti, richiedi l’amicizia.

Per questo, intesi come tali, i Social Network di stanno estinguendo in favore di…boh. Non so come chiamarli. Ognuno ormai si chiama in modo diverso. TikTok, per esempio, è una piattaforma di intrattenimento.

C’è qualcuno fra di noi che ha casi di studio interessanti sui Social che coinvolgono test/ipotesi sul funzionamento degli algoritmi?

In caso scrivimi rispondendo a questa contenuto: con un commento o via email.


TELEGRAM DA FASTIDIO
A chi da veramente fastidio?

Telegram sta iniziando a dare fastidio. La libertà che offre ai suoi utenti si porta dietro problemi che in un modo o nell’altro vanno affrontati. Per forza.

Ma di sicuro sta rappresentando a tutti gli effetti una valida alternativa, come se fosse uno degli ultimi avamposti dell’Internet che amavamo. Quella che non c’è più e che, appunto, si trova ancora in qualche zona come l’app di Pavel Durov.

Certo, lo so. Qualcuno ha pensato: dai, non è un solo un app. Esiste in varie versioni è vero, ma è nel campo dell’applicazione che ha il suo maggior utilizzo e il suo grande rischio.

Ogni volta che esce uno scandalo stiamo lì a tremare che qualche politico o qualche giornale colga l’occasione per proporre qualcosa che possa fare danni.

Ora la faccenda è diventata seria.

Il movimento guidato da Alexei Navalny, nella Russia degli ultimi mesi che si accinge alle elezioni, aveva fatto un’applicazione per il Voto Intelligente. Una cosa furba. Un qualcosa che ti dice, collegio per collegio, il candidato che può dar più fastidio al partito di Putin e che con lui non è alleato. Siccome Navalny era stato escluso dalla possibilità di candidarsi, l’applicazione è stata creata per dare fastidio.

L’app è stata dichiarata illegale in Russia. Quindi gli store di Google e Apple hanno eliminato l’applicazione dagli store su indicazioni di Mosca. E allora il bot Smart Voting in Telegram è diventato il principale strumento elettorale per il team di Navalny.

E ora che succede?

Pavel Durov scrive:

“Quest'anno, Apple e Google ci hanno già chiesto di rimuovere le informazioni pubblicamente disponibili in conformità con le leggi dei singoli paesi con la minaccia di escludere Telegram dai cataloghi delle applicazioni Google Play e App Store”.

Telegram per ora è riuscita a mantenere la libertà di espressione in Russi (addirittura hanno limitato le attività per rispettare il silenzio elettorale), ma il futuro è incerto.

Dal mio punto di vista, serve un sistema di appello ed un ente terzo anche per gli store. Non è possibile, per come la vedo io, che Google e Apple possano decidere e intimidire applicazioni con le quali sono in competizione diretta.


GOOGLE E GLI UPDATE COMPLETATI
Una infrastruttura complessa

Sono finiti vari update in questi mesi:

  1. Il July Core Update il 12 Luglio (durato 12 giorni).

  2. Il Link Spam Update il 24 Agosto. Era stato lanciato il 26 Luglio.

  1. Il Page Experience il 2 Settembre. Lancio 15 luglio.

  1. La liberazione da AMP il 3 Settembre. Lancio 21 luglio.

Vai a capire quando e cosa ti sta penalizzando o premiando se ci sono update che durano settimane! Cioè non sono più in grado, come erano un tempo, di rilasciare update della durata di un secondo?

Questo vuol dire che l’infrastruttura è diventata molto complessa.

Inoltre ci aspettavamo un grande update ad Agosto, come accade sempre, ma invece di un Core Update abbiamo avuto la porcata sui titoli: il 22 settembre su FastForward uscirà un video perché abbiamo nuove sul sistema, anche se non sono molto positive. E come se non bastasse, Google ha iniziato a mettere i link negli snippet.

Vabbè, Google, hai rotto. Il titolo è una produzione editoriale e devi darci il controllo dei nostri testi. Non va per niente bene che li generi come se fossero nostri.


ADVANCED SEO TOOL
Un evento per la SEO del Futuro

Che nella SEO del futuro ci sia sempre più bisogno di competenze tecniche è fuori discussione. Intelligenza Artificiale, Programmazione, Automatismi, Business Intelligence, aggiornamenti e approfondimenti.

Sono queste le tematiche che abbiamo individuato per accrescere le competenze di chi fa della SEO il proprio lavoro.

Qui il sito ufficiale dell’evento.


APPLE MAPS: GRANDE UPDATE PER L’ITALIA
Ecco il competitor di Google Maps

Il 25 Agosto Luca Bove ci aveva mostrato che finalmente erano arrivate le recensioni su Apple Maps, ma niente faceva presagire un update così imminente. Almeno a chi non segue questo mondo da vicino.

Le recensioni hanno un modello diverso da quello di Tripadvisor, di Google e dagli altri e Apple ha dichiarato di voler combattere le recensioni fasulle.

In effetti per rilasciare una recensione pare che tu debba essere stato in quel posto, altrimenti l’opzione non ti compare. Lascio a voi tutte le considerazioni del caso.

La grande novità però è questo update che contiene tutte le strade d’Italia, non solo i grandi centri, ma anche le piccole realtà. Quasi 6 anni di lavoro per mapparla.

Ha tutto: il 3D, la possibilità di guardarsi intorno, la segnalazione degli autovelox, l’integrazione con Siri.

Insomma: è arrivato il vero competitor di Google Maps.


TIKTOK: CHI È?
Il mangia social.

Mentre sia LinkedIn che Twitter abbandonano le Stories, TikTok le inserisce.

E insieme a queste ha lanciato (in questi ultimi mesi):

  • la parte di Shop

  • un accordo con Shopify per gli shop

  • la possibilità di guadagnare tramite affiliazione

  • le live

  • i video a 3 minuti, poi 5 minuti e ultimamente dei test a 10

  • la parte sulla realtà aumentata

  • una partnership con Vimeo and Canva per i video pubblicitari

E quindi mi è venuto spontaneo. TikTok: chi è? Il mangia social.

Una piattaforma di intrattenimento tra le più usate del pianeta che grazie alla sua flessibilità riesce a integrare più facilmente di altri funzionalità non native.

Questo venerdì uscirà un video su FastForward dove vi parlerò di come fare la pubblicità su TikTok!

Io continuo a rimanerne fuori: non ho intenzione di partecipare, ritengo che sia ancora un ambiente pericoloso, dove gli algoritmi hanno troppo potere e dove il nostro cervello va ad una velocità impressionante che a me non piace.


YOUTUBE: OTTIME NEWS PER LE LIVE
Era ora.

Nell’ultimo video di Creator Pro ho ripercorso gli ultimi update di YouTube e voglio segnalarti qui i più importanti:

  1. la Community Tab è ora disponibile per i creator che hanno più di 500 iscritti (prima era sopra i 1.000). Si stanno preparando ad espanderla anche a chi ne ha meno.

  2. Nelle live oltre ai sondaggi e alla chat per solo abbonati è arrivata una cosa molto importante: IL TRAILER. Era ora che YouTube facesse qualcosa per le live. Benvenuti nel 2021.

  3. In Analytics sono arrivati, per alcuni, i dati degli evergreen video. Si tratta dei video migliori che dopo anni dalla pubblicazione stanno ancora performando.

  4. Capitoli Automatici: YouTube sta iniziando a mettere in automatico i capitoli a tutti i video. Potete disabilitare l’opzione dal bulk oppure ogni volta che fare un upload.

Preparatevi comunque: nei prossimi giorni su Creator Pro usciranno una serie di video interessanti che parlano di algoritmi, interesse, sistema dei raccomandati.


ALTRI SOCIAL
Vince Twitter, questa volta.

Facebook ha lanciato il suo ambiente virtuale rilasciando la prima intervista lì dentro: proprio Mark Zuckerber con Gayle King.

Telegram ha rilasciato le dirette senza limiti di spettatori e questo potrebbe andare molto bene a quelle community fidelizzate.

Mentre StreamYard la fa grossa: annuncia l’embed delle registrazioni e a breve anche l’embed delle live. Quindi da semplice servizio che si usava per fare le live su altre piattaforme, si pone come un competitor anche di Vimeo e simili.

Una bella mossa l’ha fatta Twitter: le stanze audio, a breve, saranno ascoltabili anche se non hai un account. E quindi potranno essere diffuse, condivise, embeddate. Anche perché c’è la registrazione e informazioni su chi ha partecipato.

Ma ci sono altre news per Twitter: testano le reaction, le community come se fossero dei gruppi e il layout grande per le immagini.

In grande spolvero, per ora, ad esclusione di TikTok e YouTube, Twitter è quello che sta rilasciando cose più convincenti per il lungo periodo.


  • I tool per le tendenze di Pinterest, Snapchat, TikTok, YouTube possono essere utili per trovare l’ispirazione per i nostri contenuti.

  • Dalla newsletter di Let Me Tell It | Whatsform. Permette di automatizzare i moduli: ottima per chi ha un’attività locale e più clienti.

  • Da Matt Navarra: hai un video con più voci e fonti audio? Separale con Audio Strip!



Mercurio Podcast mi ha intervistato tempo fa e pubblicato il 16 Agosto scorso. Lo segnalo.


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