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Google non lancia Bard come competitor di ChatGPT
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Google non lancia Bard come competitor di ChatGPT

Questa è un'edizione straordinaria
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Edizione Straordinaria

Google ha lanciato Bard e domani seguirò in diretta l’evento di Google sull’AI per il WMF, lo trovate qui. Sicuramente ne parleranno.

Ma intanto ne approfitto per un contributo che possa in qualche modo divulgare una più corretta informazione di quello che sta avvenendo. Perché il rischio è di non comprendere a quale rivoluzione stiamo andando incontro.

Tutti scriveranno che è il competitor di ChatGPT, ma non lo è. Sta nascendo un nuovo modo di ricerca, una ricerca più profonda, un ibrido tra la Ricerca classica con informazioni veloci e una Ricerca più profonda.

Ma aldilà di questo, questa edizione straordinaria vuole fare una cosa. Prenderò l’articolo di Google per spiegarlo, perché chi non studia l’evoluzione di Google da molti anni non capisce cosa sta accadendo e pensa cosa assurde.

Lo commenterò frase per frase. Partiamo.
L’articolo è ovviamente a firma di Sunder Pichai, diventato CEO proprio per portare Google nell’era dell’AI. Infatti ci lavorano da molti anni: affermare che Google è indietro è come affermare che un qualsiasi attaccante oggi di serie B è più “avanti" di Maradona.

Introduzione

AI is the most profound technology we are working on today. Whether it’s helping doctors detect diseases earlier or enabling people to access information in their own language, AI helps people, businesses and communities unlock their potential. And it opens up new opportunities that could significantly improve billions of lives. That’s why we re-oriented the company around AI six years ago — and why we see it as the most important way we can deliver on our mission: to organize the world’s information and make it universally accessible and useful.

Qui abbiamo 3 cose molto importanti da sottolineare. Prima di tutto, la mission.

Quando 2 anni fa gli è stato chiesto come farà Google a fare il prossimo trilione di dollari la sua risposta è stata che non ha paura di niente, perché la mission che hanno li rende sempre un passo avanti a tutti. E che li faranno declinando l’AI in tutti i loro prodotti.

La seconda cosa infatti da notare è quel “we re-oriented the company around AI six years ago”. Non è un anno a caso. È inizio del 2017. Pichai è diventato CEO nel 2015 proprio con questo compito e il 2017 è l’anno in cui hanno ideato un nuovo metodo di DeepLearning: Transformer. Lo hanno rilasciato anche OpenSource.

Grazie a quel metodo, che è alla base di ChatGPT, dal 2017 lo hanno iniziato a usare a declinare in varie cose. Ripetete con me questa cosa: Google ha inventato qualcosa che ha rilasciato open source e l’ha innovata internamente con molte cose che stiamo per vedere. Altri hanno presa questa cosa e l’hanno appiccicata. Google la innova, declina in tutti prodotti, usando tutte le informazioni che ha: i più grandi database della storia dell’umanità. Altri fanno scraping di dati.

La terza cosa e più potente: AI helps people. Scoprire prime le malattie, imparare nella propria lingua qualsiasi cosa, aiutare business e community.

Come sempre la visione di Google è una di quelle che ci dice che è qui per restare.

  • A Google non importa di avere un’applicazione, lui vuole avere il software e l’hardware.

  • Google non vuole Amazon, ma una piattaforma per tutti i negozi del mondo, online e offline.

  • Ora con l’AI, Google si è aperta all’open source e il suo interesse oltre all’evoluzione del settore è quello di poter aiutare lo sviluppo dell’AI in qualsiasi ambito. Vedrete l’API di questi sistemi. Vedrete i sorgenti.

A Google non importa un fico secco delle singole cose, Google costruisce ecosistemi che possano inglobare le singole cose di tutti.

Google vuole essere come l’aria per noi esseri umani.

Mi concedete un attimo di arroganza? Lo so, tanti sperano nell’arrivo di qualcosa che rompa lo status quo. Ma fatemelo dire: siete incompetenti se pensate che possa essere ChatGPT. O il Metaverso. ChatGPT non supererà Google, perché non sapete nemmeno cosa sia Google. Consiglio di cambiare mestiere se vi occupate di Internet.

Andiamo al secondo pezzo dell’introduzione. Ah sì, siamo solo all’inizio.

Since then we’ve continued to make investments in AI across the board, and Google AI and DeepMind are advancing the state of the art. Today, the scale of the largest AI computations is doubling every six months, far outpacing Moore’s Law. At the same time, advanced generative AI and large language models are capturing the imaginations of people around the world. In fact, our Transformer research project and our field-defining paper in 2017, as well as our important advances in diffusion models, are now the basis of many of the generative AI applications you're starting to see today.

Sono 100 miliardi i dollari investiti da Google negli ultimi anni sull’AI. Ciò che ha fatto andare avanti nello sviluppo degli attuali modelli di deep learning è proprio questo. Noi lo stiamo vedendo oggi perché quelli di OpenAI hanno deciso di rendere pubblica una versione molto problematica che spara cazzate.

La responsabilità di tutto questo dove sta?

Le persone entusiaste di questo hanno capito che danno potrebbe fare questo modo di rilasciare questo metodo di Intelligenza Artificiale?

Siamo sempre alle solite comunque. Sono stati degli irresponsabili. Lo vediamo in quello che sta accadendo in ogni conversazione. Un giorno discuteremo se hanno fatto più disinformazione i film sull’AI o OpenAI con ChatGPT.

Far approcciare tutto il mondo a questo metodo senza occuparsi di come rafforzano i bias cognitivi, come ne hanno creati di nuovi, che pericoli può portare a come pensiamo sull’AI…

Contenti voi.

Introducing Bard

It’s a really exciting time to be working on these technologies as we translate deep research and breakthroughs into products that truly help people. That’s the journey we’ve been on with large language models. Two years ago we unveiled next-generation language and conversation capabilities powered by our Language Model for Dialogue Applications (or LaMDA for short).

We’ve been working on an experimental conversational AI service, powered by LaMDA, that we’re calling Bard. And today, we’re taking another step forward by opening it up to trusted testers ahead of making it more widely available to the public in the coming weeks.

Truly help people. La quantità di persone che sta cercando di spiegare come usare ChatGPT e si spende per una sana divulgazione è la dimostrazione dei problemi che stiamo incontrando. In che modo può aiutarci un metodo di AI del genere è da valutare.

LaMDA è stato creato appositamente per il dialogo ed è stato presentato nel 2021 dove fece scalpore. Lo spiegò Alessio Pomaro nel 2021.
Google qui ci va calma: lo faranno testare per avere dei feedback e migliorarlo.

Non andranno a renderlo pubblico perché ci sono molti pericoli che vanno assolutamente considerati.

Bard seeks to combine the breadth of the world’s knowledge with the power, intelligence and creativity of our large language models. It draws on information from the web to provide fresh, high-quality responses. Bard can be an outlet for creativity, and a launchpad for curiosity, helping you to explain new discoveries from NASA’s James Webb Space Telescope to a 9-year-old, or learn more about the best strikers in football right now, and then get drills to build your skills.

Ma ecco come si differenzia Bard. Non combina un set di dati rubati in giro. Combina la più grande ed ampia conoscenza del mondo. È abbastanza chiaro quando dico che hanno i più grandi database della storia dell’umanità?

E con cosa? Con la migliore tecnologia che hanno e che dal 2017 hanno migliorato parecchio. E con risposte aggiornate e di qualità.

Ovviamente Google è basata anche sul migliorare tutto in base all’uso che facciamo noi dei suoi prodotti. Quindi la loro evoluzione non è solo basata sui dipartimenti di innovazione, ma è anche attraverso di noi.

Google Search è così perché noi abbiamo dato un contributo devastante, per chi è un po’ più tecnico mi ha sentito spesso dire che tutti noi siamo dei Quality Rater.

Ecco: immaginate cosa accadrà ora.

Non solo Google oggi ha uno dei modelli più avanzati: è progettato per evolversi insieme a noi.

Un po’ come accaduto con Search, Android, Chrome e tanti altri. Sono arrivati dopo, non prima. E hanno sbaragliato tutti. E fa comodo anche con l’antitrust.

We’re releasing it initially with our lightweight model version of LaMDA. This much smaller model requires significantly less computing power, enabling us to scale to more users, allowing for more feedback. We’ll combine external feedback with our own internal testing to make sure Bard’s responses meet a high bar for quality, safety and groundedness in real-world information. We’re excited for this phase of testing to help us continue to learn and improve Bard’s quality and speed.

E qui entriamo in un altro tema affascinante. La versione attuale è una versione più leggera. In questo modo richiede meno sforzo e più scalabile e avranno più feedback.

Si parla da molto dei famosi 3 milioni al mese per mantenere ChatGPT o della non sostenibilità e quanto tutto questo costa a noi, costa al Pianeta.

La sostenibilità è uno dei valori di Google.

Inoltre Google ha il suo hardware e il suo computer quantistico che sta sviluppando.

Non potrà essere così per sempre: Google dovrà migliorare qualità e velocità, perché sono due punti chiave per loro. E dovrà essere sostenibile.

Andatevi a leggere questo su LaMDA: ci sono alcuni punti fondamentali.

Bringing the benefits of AI into our everyday products

We have a long history of using AI to improve Search for billions of people. BERT, one of our first Transformer models, was revolutionary in understanding the intricacies of human language. Two years ago, we introduced MUM, which is 1,000 times more powerful than BERT and has next-level and multi-lingual understanding of information which can pick out key moments in videos and provide critical information, including crisis support, in more languages.

Il primo algoritmo creato con il modello Transformer è stato BERT nel 2018, ma 2 anni fa Google lanciò MUM: era di un altro livello. Ricerche multimodali, traduzione diretta da lingua a lingua (prima si traduceva dal Giapponese in Inglese e dall’Inglese all’Italiano), sintesi di testo molto funzionali.

E Google ha iniziato a declinare trovando in automatico i capitoli dei video di YouTube e aumentando la sicurezza e il supporto per le ricerche pericolose in più linguaggi.

Scalabilità, velocità, affidabilità. Sono punti chiave. Non una funziona specifica, ma l’evoluzione all’interno del loro ecosistema.

Now, our newest AI technologies — like LaMDA, PaLM, Imagen and MusicLM — are building on this, creating entirely new ways to engage with information, from language and images to video and audio. We’re working to bring these latest AI advancements into our products, starting with Search.

E infatti. Eccoli qui i metodi dell’AI di Google usati per le immagini o per la musica. C’è un mondo là fuori, ma uno dei prossimi passi dell’evoluzione dei metodi di Intelligenza Artificiale è quello di staccarsi dai metodi ristretti. Ovvero da quelli che possono fare un solo compito. Una delle evoluzioni che si sta tendando di fare in quel campo e fare in modo che qualche metodo di AI si integri con un altro metodo di AI ad un livello più profondo che una semplice connessione.

Il primo esempio lo abbiamo con MUM e le ricerche multidimensionali.

Anche per questo Google è l’attore di rilievo in questo settore.

One of the most exciting opportunities is how AI can deepen our understanding of information and turn it into useful knowledge more efficiently — making it easier for people to get to the heart of what they’re looking for and get things done. When people think of Google, they often think of turning to us for quick factual answers, like “how many keys does a piano have?” But increasingly, people are turning to Google for deeper insights and understanding — like, “is the piano or guitar easier to learn, and how much practice does each need?” Learning about a topic like this can take a lot of effort to figure out what you really need to know, and people often want to explore a diverse range of opinions or perspectives.

Ed eccola la questione. Le esigenze delle persone. La ricerca. Stiamo cambiando come esseri umani e l’attenzione che abbiamo verso questi sistemi grazie a ChatGPT ha accesso i fari sulla faccenda: possiamo fare domande più complesse. E quindi ci sono i modelli ibridi, come Bing+ChatGPT o Perplexity.ai

Questa cosa a Google non la devono toccare. E ovviamente con la potenza di fuoco che hanno, la velocità e la qualità in pochi avranno necessità di cercare fuori da Google domande complesse.

Chi mai avrebbe pensato di cercare su Google [ristoranti vicini a me]? Nessuno molti anni fa, quando abbiamo imparato che potevamo farlo, abbiamo iniziato a farlo.

Nella ricerca intesa come azione degli esseri umani Google è stato il fautore della maggior parte dei nuovi modi di cercare. Abbiamo imparato a cercare in molti modi. Grazie a Google.

Questo è un nuovo modo. E sarà Google ad avere il mercato più grande. Questo gli interessa, questa è la sua mission. Ed è tutto collegato.

Non potete pensare che una funzionalità da sola possa sopperire a tutta la nostra esigenza di cercare. Google lo sa benissimo.

Credo che sia il caso che, passata l’ubriacatura da questi sistemi, riprendiate un attimo la lucidità considerandola nel mondo di oggi, che esiste ancora, che non è stato spazzato via. Tanto facciamo sempre così: pensiamo che qualcosa soppianti il resto, poi avviene che si affianca. L’AI però, si affiancherà su tutto. E chi la affiancherà prima soppianterà gli altri. E la dovrà affiancare a cosa c’è già.

E chi ha così tanti dati, persone, strumenti per…ok si è capito.

AI can be helpful in these moments, synthesizing insights for questions where there’s no one right answer. Soon, you’ll see AI-powered features in Search that distill complex information and multiple perspectives into easy-to-digest formats, so you can quickly understand the big picture and learn more from the web: whether that’s seeking out additional perspectives, like blogs from people who play both piano and guitar, or going deeper on a related topic, like steps to get started as a beginner. These new AI features will begin rolling out on Google Search soon.

Non so se avete capito. Un modo sia per rispondere alle domande complesse sia per avere il quadro di tutto per poi approfondire.

Questo porterà le persone che hanno esperienza ad emergere ancora con più forza nei risultati di ricerca. Si rafforzerà l’E-E-A-T, si rafforzerà come dico da un po’ l’essere la fonte del proprio settore.

Cambierà la SEO? Ma perché, scusata, in tutta franchezza: quando diamine è mai rimasta uguale? La cosa che è rimasta uguale è il fatto che devi puntare alla massima qualità, creare contenuti, risorse, servizi e prodotti che siano i migliori del mondo.

Se si fosse fatto dai primi anni, questa cosa sarebbe stata un grande vantaggio per tutti.

Ma siccome questa cosa non avviene, ecco che la SEO cambia.

Poi sì, cambieranno anche le persone. Cambieranno le query. Cambieranno le fonti.

Helping developers innovate with AI

Beyond our own products, we think it’s important to make it easy, safe and scalable for others to benefit from these advances by building on top of our best models. Next month, we’ll start onboarding individual developers, creators and enterprises so they can try our Generative Language API, initially powered by LaMDA with a range of models to follow.

La vedete la visione di Google? Creare ecosistemi. Creare robe loro che tutti possono usare. È come dire che Google è interessata al Metaverso. No, quando Google ci investirà lo farà per creare un ecosistema per tutti i Metaversi.

Siamo su un livello di visione totalmente diverso da Meta e Microsoft. È più simile ad Apple, dove però lo realizzano chiuso.

Over time, we intend to create a suite of tools and APIs that will make it easy for others to build more innovative applications with AI. Having the necessary compute power to build reliable and trustworthy AI systems is also crucial to startups, and we are excited to help scale these efforts through our Google Cloud partnerships with Cohere, C3.ai and Anthropic, which was just announced last week. Stay tuned for more developer details soon.

E qui abbiamo l’enorme mole di relazioni, aziende, creazioni, acquisizioni che Google riesce a fare. A incorporare, a fase sue, del suo ecosistema e poi renderle disponibili per tutti.

Non come Microsoft che alza la quota in OpenAI e si prende in esclusiva ChatGPT per appiccicarlo.

Bold and responsible

It’s critical that we bring experiences rooted in these models to the world in a bold and responsible way. That’s why we’re committed to developing AI responsibly: In 2018, Google was one of the first companies to publish a set of AI Principles. We continue to provide education and resources for our researchers, partner with governments and external organizations to develop standards and best practices, and work with communities and experts to make AI safe and useful.

Prendetevi davvero il tempo per leggere quei Principi

  1. Be socially beneficial.

  2. Avoid creating or reinforcing unfair bias.

  3. Be built and tested for safety.

  4. Be accountable to people.

  5. Incorporate privacy design principles.

  6. Uphold high standards of scientific excellence.

  7. Be made available for uses that accord with these principles.

È davvero chiaro perché non avrebbero potuto lanciare Bard.

E ora arriviamo all’ultimo punto:

Whether it’s applying AI to radically transform our own products or making these powerful tools available to others, we’ll continue to be bold with innovation and responsible in our approach. And it’s just the beginning — more to come in all of these areas in the weeks and months ahead.

La responsabilità. Non è un termine incollato a caso. È un punto troppo importante per tutti noi.

CRITICITÀ

Con questa edizione straordinaria spero di aver dato una visione più chiara su quello che sta accadendo nel mondo Google.

Sull’evoluzione di Google ho scritto un libro, Google Liquido, e pensate che uno dei contributi che avrei voluto fare subito dopo era Viaggio nell’Intelligenza Artificiale di Google, ma poi l’ho lasciato da parte per pubblicare il Corso di HTML per SEO.

Quindi sì, quello sarà il mio prossimo contributo.

Detto questo, devo specificare una cosa, perché so che accadrà: non sono un fanboy di Google. Ho criticato più volte il loro atteggiamento e ci sono criticità in ogni cosa. E so che ci sono tutti quelli che non vedono l’ora che arrivi il WEB3, cosa che non avverrà nei termini in cui pensano loro, ovvero spazzare il resto. Non ha più nemmeno senso parlare di WEB3 e forse si parlerà di WEB4.

La cosa sulla quale mi sono concentrato è fare in modo che chi mi ascolta riesca ad avere un quadro più completo su questo settore e ribilanci un attimo le proprie visioni in base alle informazioni che ci sono.

AI E WMF

Il WMF - We Make Future, Fiera Internazionale e Festival sull'Innovazione Tecnologica e Digitale sarà il centro nevralgico internazionale per l’Intelligenza Artificiale (AI). Durante l’undicesima edizione del Festival, in programma dal 15 al 17 giugno presso la fiera di Rimini, si terrà infatti l’AI Global Summit, evento globale dedicato esclusivamente all’AI, ai leader tecnologici che la stanno innovando e a tutte le ricadute, umane, sociali ed economiche che impatteranno sulle nostre vite nel prossimo futuro.
Questo è un piccolo estratto del comunicato stampa. Vi lascio la pagina ufficiale dell’AI Global Summit.

E inoltre, per la formazione, il WMF sta per presentare un evento avanzato sull’AI e il Marketing.

DA LEGGERE

E con questo è tutto.

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