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Google: ecco l'e-commerce del Mondo! Attivo in Italia
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Google: ecco l'e-commerce del Mondo! Attivo in Italia

P-A-Z-Z-E-S-C-O
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FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsi
a cura di Giorgio Taverniti
N. 23 - 25 Marzo 2022

Di cosa parliamo

  • Google: l’e-commerce del mondo in Italia

  • Messaggio per le giovani e amabili reclute SEO

  • Advertising

  • Il cambio di Instagram

  • YouTube

  • Pinterest

  • Qualche altra news

  • Strumenti

  • Da Leggere

  • Saluti

Premessa: chiedo scusa, anche questa edizione supera i 102kB, Antonio di Let Me Tell It mi farà un’altra strigliata perché Gmail la tronca.Prometto che sarà una delle ultime volte, ma questa volta è veramente importante. Comunque sia ho appena fatto uno spoiler, questo consiglio dei kB è uno dei consigli che arriverà nel video su Come SPACCARE su Substack, al quale sto lavorando coinvolgendo chi scrive newsletter interessanti o persone competenti. Ancora però non ho trovato nessuna persona per contribuire alla parte sulle statistiche di substack: sei il benvenuto o la benvenuta, scrivimi se vuoi farlo tu.

Comunico inoltre che questa sera, Venerdì 25 ore 17:00, sarò in live. Ti lascio il link nel caso in cui volessi seguirla, anche in differita, le lascio sempre pubbliche. Il titolo è Q&A + Google Discover: è possibile ottimizzarlo? Community Friday.

Queste live di fine settimana sono per chiacchierare come vecchi amici sulle cose importanti successe e mettere in rilievo i commenti e le domande più interessanti che la community fa in giro, anche nei commenti di questa FastLetter.


GOOGLE: L’E-COMMERCE DEL MONDO IN ITALIA

15 Ottobre 2019. Quasi tre anni fa esce il video dal titolo P-A-Z-Z-E-S-C-O il nuovo Google Shopping! Amazon e Comparatori nel mirino. Incredibile a riguardalo oggi, ci sono 5 cose che sottolineavo:

  1. C’era già il concetto di Ecosistema e della distribuzione dei prodotti.

  2. Avevo previsto le Performance Max

  3. Spiegavo il concetto del Social Shopping

  4. Il ritorno agli SMS e dell’uso che se ne può fare

  5. Il trend del Fashion sostenibile

In quel video lo dico proprio: Google è l’e-commerce del Mondo. Non solo per i prodotti online, ma il fatto che Google stesse puntando ai negozi, Google vuole l’offline perché è il mercato più grande. Google è il negozio del Mondo.

Ero colpito dal fatto che potenzialmente un negozio fisico poteva mettere i suoi prodotti su Google senza avere un e-commerce. Dissi di non prendere sottogamba questa cosa come fu per gli Hotel, dove era chiara una cosa: Google non voleva gli Hotel, voleva diventare il nostro assistente di viaggio. Ed è così. Ora Google sta facendo la stessa cosa per tutto il commercio. Sia online che offline.

Noi dell’online però siamo sempre molto entusiasti e pensiamo spesso che l’e-commerce supererà tutto. Ho chiesto a Giovanni Cappellotto se potesse approfondire i dati di questo mercato e mercoledì prossimo uscirà un’edizione della sua newsletter proprio su questo tema, per approfondire ciò che sta avvenendo. È come se l’attuale edizione della FastLetter fosse direttamente correlata alla sua. Quindi ecco il link per iscriversi: giovannicappellotto.substack.com

Giovanni mi ha preparato degli appunti e vi cito prima due dati:

  • i dati di Esselunga ci dicono che le vendite online rappresentano circa il 5% delle vendite retail. E questo dato corrisponde allo stesso rilevato da altri nel settore alimentare;

  • nel 2019 l’e-commerce rappresentava, a livello globale europeo, il 14% del totale retail. Nel 2020 anche grazie all’acquisto senza contatto è salito al 20%. Ma nel 2021 è sceso al 17%.

Gli appunti di Giovanni lasciano una riflessione importante con un paragrafo dal titolo: Cercare la complessità evitando la banalità.

Scrive:

Anche affermare che la situazione è complessa è una affermazione banale, perché non affronta alcun problema, rimandando le analisi.

Mantenere uno sguardo attento, una mente aperta, cogliere i segnali, capire che il commercio è un oceano ribollente di movimenti anche confliggenti, comprendere che mentre tu controlli il sol dell’avvenir (la crescita delle vendite online), emergono, nascono e muoiono altre tendenze e movimenti è il modo migliore di assumere il rischio di una delle attività più difficili e pericolose: commerciare. Ma anche l’attività più sociale: commerciare.

Inoltre, un dato mi ha colpito molto nei suoi appunti:

Negli Stati Uniti, specialmente nelle aree densamente popolate, sono cresciuti i minimarket: frequentati da più della metà dei consumatori. Il motivo non è solo che vengono percepiti come cool, ma anche convenienti perché veloci. Fonte di Giovanni: Retail Drive.

In riferimento ai minimarket Giovanni pone due domande:

  1. Esiste questo fenomeno in Italia? Non certo nel modo identico agli Stati Uniti.

  2. Quanto aiuta la scheda Google Business nel commercio in punto fisso?

Ed eccolo il collegamento. La scheda di Google Business. Negli Stati Uniti sono sicuramente più avanti di noi, ma il gap si è ridotto con due mosse.

La prima, da aprile del 2021 in Italia è attivo anche il chatbot (ne parlavamo con Luca Bove in questo video). E questi sistemi sono la base della rivoluzione di Google negli SMS: oggi tutti gli Android usano i Messaggi 2.0 di Google senza sapere cosa sono. Il nostro Smartphone, con la possibilità di chiamare, inviare messaggi, chattare con i negozi, pagare… è un collegamento con l’offline importantissimo. Google mira a quella fetta lì: la più grande fetta delle transazioni economiche.

Ma la seconda mossa, la notizia di questi giorni che abbiamo visto in l’Italia, è l’attivazione del box che ha l’acronimo di SWIS che significa See What's in Store. Ovvero, i Prodotti Disponibili in Negozio. Si vedono nella scheda locale dell’attività: cioè che dicevo tre anni fa, si è chiuso quel cerchio e inizia una nuova avventura. Ora sappiamo i prodotti disponibili, sappiamo che sono vicino a noi e potremo prenotarli facilmente e andare a prenderli.

Ho scoperto il tutto da Luca Bove di LocalStrategy.it che ha aperto una discussione ufficiale su Connect.gt e dove è chiaro come è possibile fare questa cosa: l’unione tra il Merchant Center e il Business Profile. Ma per saperne qualcosa di più ho chiesto a Luca di commentarla in modo ufficiale qui per noi della FastLetter. E ovviamente la discussione sta continuando, quindi consiglio di leggerla e fare domande nel caso.

Ecco il contributo di Luca.

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In Italia, finalmente, appaiono i prodotti disponibili in negozio sulla scheda Google Business Profile. È ancora il primo passo, siamo indietro rispetto a quello che è lo stato dell'arte: in USA questo box è estremamente avanzato, vedi questa gif  su come appare in USA su mobile.

Ma è il primo grande passo di Google, in Italia, per avanzare nell'ecommerce locale, cercando di acquisire spazi rispetto ad Amazon, che non è ben attrezzata sul fronte local. Strizzando l'occhio anche alle attività più piccole, a cui sta dando una particolare visibilità.

Finalmente sulle schede Business Profile posso avere le disponibilità dei singoli prodotti di quello specifico negozio! Si delinea quindi un cambio epocale per il commercio di prossimità in modalità ibrida.
Come consumatore ora non cerco più solo una categoria, ad esempio una farmacia o una ferramenta, ma posso ricercare online uno specifico prodotto per il benessere nelle vicinanze o il trapano a percussione della marca X nei dintorni. Senza nemmeno attendere la consegna in giornata.

E questo darà nuovo spazio agli ecommerce più piccoli, quelli magari sviluppati partendo da negozi fisici con una tradizione consolidata.

E che ora possono attuare strategie omnichannel su base territoriale con relativa facilità, e possono anche lottare con un'arma in più (sempre su base locale) contro big player che si muovono con logiche globali o nazionali.

D'altra parte diverse ricerche ci dicono che il negozio tradizionale è ancora molto apprezzato dai consumatori. E quest'ultimi (in buona parte) preferiscono anche acquistare da negozi locali e piccoli. 

+++++++++

Finisce qui il contributo di Luca, il quale con il WMF sta per rilasciare un corso proprio sulla parte local, vi avviso io nella FastLetter appena esce.

Tra Giovanni e Luca abbiamo un bellissimo aggiornamento e una bellissima visione.

Ecco, queste novità, non dovrebbero prenderci alla sprovvista. Dovrebbero essere naturali specialmente per le persone che non trattano la SEO come le parole crociate ma hanno compreso che c’è un ecosistema dietro e che i meccanismi di questo ecosistema vanno compresi, interiorizzati e resi pratici. Con il libro che sto per pubblicare ho proprio intenzione di descrivere questa enorme rivoluzione che racconto da qualche anno, ma che ancora facciamo fatica ad accettare.

A chiusura di queste news segnalo Il Merchant Center può essere collegato a Google Analytics 4: mi sembra una cosa molto rilevante.


MESSAGGIO PER LE GIOVANI E AMABILI RECLUTE SEO

È uscito il video Come POTREBBE funzionare l'Algoritmo di Google Discover: ha copiato da YouTube? e sono contento del feedback privato che mi ha dato Riccardo Mares, facendomi notare anche come non se ne parla all’estero. Riccardo è un caro amico con il quale spesso parliamo in privato del più e del meno della SEO. Poi mi ha detto “ho trovato solo un post in cui parlavano della deviazione di discover su prodotti, consigliando prodotti equivalenti”. Già, vero. Lo avevo visto e non gli avevo dato importanza, invece è collegato e ne ha eccome, quindi ve lo riporto: more raccomandation in discover. Cosa saremmo noi senza l’amicizia? Senza la condivisione? Niente. Per questo sono rimasto piacevolmente sorpreso dal fatto che Valentin Plezer ha condiviso il video su Discover nel suo profilo Twitter dicendomi che lo ha trovato su YouTube e che ha usato auto-translation feature per ascoltarlo. Ora forse se ne parlerà all’estero: Valentin è colui che ha smontato Discover andando a scoprire Categorie e Interessi. Mi piacerebbe che la divulgazione che faccio superasse i confini del nostro territorio e ogni tanto accade, specialmente perché alcune persone che mi conoscono la riportano. Forse dovrei fare qualcosa di più.

Intanto segnalo alcune novità SEO da conoscere:

E infatti vogliono recensioni con dettagli su svantaggi e vantaggi, come il prodotto è diverso da quello passato, immagini o video unici che dimostrano che lo hai con te, l’esperienza nel tema da parte di chi fa la recensione, comparazione con prodotti competitor.

Chiudo questa parte SEO con una considerazione interessante. A breve vi riporterò un post di Mariachiara Marsella sul perché usare Pinterest, quel suo post chiude però con una considerazione SEO

Scrive:

Ps Mi sono resa conto che nelle “giovani e amabili reclute SEO” c’è una tendenza a fossilizzarli esclusivamente sui risultati del motore di ricerca. Ottimo ovviamente ma...ecco, considerate che i risultati del motore di ricerca comprendono - molto, molto spesso - anche pagine di Pinterest (e per query con un "certo" volume)...

Non mi sono accontentato e ho chiesto a Mariachiara di approfondire, per noi della FastLetter, le considerazioni che ha fatto:

Per quanto riguarda le considerazioni, è un po' quello che vai dicendo anche tu eh, ovvero "ecosistema digitale", ossia:

Ad oggi pensare di presidiare soltanto i risultati organici in senso "stretto" con le proprie pagine web può essere limitante. Se la tematica del business lo consente, utilizzare le piattaforme che le persone utilizzerebbero per informarsi, aggiornarsi o semplicemente curiosare tra gli argomenti/prodotti/servizi del business di riferimento, può essere la giusta strategia. Dal punto di vista dei SEO, di chi sta approcciandosi adesso a questo settore, è bene far capire che la SEO non è 4 regole in croce da applicare.

Sono davvero d’accordo con lei. La SEO è Search Ecosystem Optimization, voi avete già compreso cosa non vedo l’ora di pubblicare eh? Ok, prometto di ripeterlo meno.

Vi consiglio di porre molta attenzione alla parte su Pinterest perché Mariachiara ci offre due strumenti interessanti.


ADVERTISING

Vi segnalo 4 discussioni SUPER-INTERESSANTI su Connect.gt per il mondo dell’advertising:

  1. Performance Max e Search Brand Protection

  2. Google Ads Editor: la 2.0 punta le Performance Max!

  3. Come presentare i dati ADS al cliente

  4. La NextAdvertising Era è in arrivo: cosa ci aspetta?


Il CAMBIO DI INSTAGRAM

Per me Instagram è il nuovo Facebook. Ovvero molti lo usano per seguire cosa fanno quelli o quelle che gli interessano, in ambito Creator questa cosa è forte. Come un tempo era Facebook. La news è che dopo le accuse dei problemi dell’attuale feed, l’azienda ha deciso di intervenire. Oggi stanno attivando due ulteriori feed che si uniscono a quello attuale. Attenzione, non lo sostituiscono, li devi attivare tu ogni volta. E non fatevi fregare dalla comunicazione: ce lo avete chiesto, lo abbiamo fatto. Sono anni che si chiedono cose, le aziende hanno rotto con questa comunicazione.

Comunque, il primo feed è quello dei following, il secondo è quello dei favoriti (entrambi in ordine cronologico come c’è scritto nella pagina ufficiale). Quello principale resta sempre quello personalizzato.

Questo conferma quanto dico da un po’: l’algoritmo ha preso il sopravvento nella parte di Social Networking (che ricordo, è solo una piccola parte di un Social Media). La personalizzazione rimane.

Ho chiesto ad Angelo Marolla, Social Media Manager di Search On Consulting, se mi rispondeva a qualche domanda su questa news visto che ha scritto che potrebbe diventare il social da battere.

G: Angelo, cosa ne pensi di questa novità a livello generale?

A: Per me questo ammazza Facebook del tutto

G: Come mai?

A: perché è una novità che ti porta ancor di più verso quel social perché lo senti tuo. Vedi quello che vuoi vedere proprio perché setti tu. Magari poi lo porteranno anche su Facebook.

G: Ma perché credi che sarà vincente?

A: Se ci pensi: Facebook è un marasma ed è sempre stato il suo problema. Instagram sempre pulito... poi ha avuto una fase intermedia sul feed con la personalizzazione, è arrivato Tiktok che ha trovato un algoritmo fotonico e ora Instagram ci prova così...


YOUTUBE

Ci sono due - tre cose da sapere:

E questo va bene. Ma ci sono tutte le novità che stanno per arrivare sulle live di YouTube che sono da studiare, anche per chi fa consulenza. Ho creato quindi il video che si chiama YouTube Live Streaming: arriva il Raid, le Q&A in live e il Ring!

Dico la cosa più interessante per chi usa le live, diciamo quella che può essere utile a tutti in modo pratico: ci sarà il Q&A. Una opzione per sottoporre una domanda specifica in live e ricevere una risposta. Avrà un luogo diverso, una evidenziazione diversa. Questo può portare a creare molti più contenuti.

Ma poi arriva la possibilità di fare Redirect ad un’altra live di un qualsiasi altro canale YouTube, l’anello nel profilo che indica che siamo in live, il live together e una nuova user interface da mobile per vedere le live e interagire in chat.


PINTEREST

Dopo il lancio di Checkout si è un po’ alzato l’interesse verso Pinterest.

Allora ho chiesto a Mariachiara Marsella se potevo condividere il suo post messo su LinkedIn che trovate qui sui 3 motivi per usare Pinterest. Ce lo ha concesso integralmente e lo riporto:

+++++++++

Ci sono - almeno - per 3 motivi per i quali consiglio l'utilizzo di Pinterest:

1) In Italia è il terzo social più utilizzato insieme a LinkedIn (dopo Facebook, YouTube e Instagram (dati Statista - Global Consumer Survey gennaio 2022).

Vorrà dire qualcosa per chi si occupa di Digital, no?

2) Fanno previsioni sulle tendenze e mettono a disposizione i risultati facilmente consultabili per "pubblico" e "categoria". Qui il tool online

(E possono farlo bene proprio grazie alla mole di dati che hanno in pancia).

3) C'è un sottodominio molto simile a Google Trends (qui, per ora solo Stati Uniti, Canada e Regno Unito) che fa vedere andamento ricerche della parola digitata, eventuali confronti tra parole, tendenze correlate e ovviamente pin correlati.

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Fine del contributo di Mariachiara. Segnalo che ho scoperto tramite Giannicola Montesano che Pinterest ha attivato la ricerca per tipo di capelli. Qui il link ufficiale.


QUALCHE ALTRA NEWS

Che bello il logo di Make! E la sua animazione spiega il significato. Ah, non sai cosa sia Make? È l’evoluzione di Integromat che ho scoperto tramite la newsletter Cira il Mondo Cira di Andrea Ciraolo.

Veniamo alle news

Tutta la FastLetter riporta solo le news che ritengo più impattanti, se qualcosa è veramente importante, allora quel qualcosa sarà nella FastLetter. Trovatemi uno slogan!


STRUMENTI

  • È stata rilasciata la versione 1.0 di AlsoAsked. La versione base parte da 15 dollari al mese. Ne approfitto per segnalare, a questo punto, anche

    Answer Socrates che è gratuito e QuestionDB (gratuito anche questo fino a 50 risultati per ricerca).

  • Shopify lancia il suo Link in bio tool, si chiama Linkpop. Ho anche aperto una discussione su Connect.gt perché parlano di shoppable link!

  • Se volete automatizzare il processo di URL inspection c’è un tutorial di Screaming Frog

  • Se volete scoprire i migliori prodotti di un e-commerce su Shopify c’è il consiglio di Matteo Manzoni scoperto tramite Fabio Antichi.

  • Day One, un’applicazione che mi ha consigliato Giovanni Cappellotto. La devo testare, ma sembra molto promettente. Puoi salvare appunti, idee, documenti, video, audio.


DA LEGGERE


Saluti

Ed eccoci alla fine.

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